“Non toglieteci il lavoro!”
Un gruppo di operai dello stabilimento Bridgestone di Bari si è rivolto anche a SanGiovanniRotondoNet.it per lanciare un appello disperato.
Con un messagio su facebook e poi con il passaparola, gli operai hanno saputo che, da un giorno all’altro, non avrebbero avuto più un lavoro. Un metodo crudo, a cui sono seguite le scuse ufficiali dell’azienda, ma che ha tolto la serenità e la salute a tante, troppe persone.
“Viviamo ore angoscianti, non ci potevamo credere, pensavamo fosse uno scherzo, poi abbiamo saputo che con una videoconferenza di 4 minuti, i vertici Bridgestone, dal Giappone, ponevano fine ad una fabbrica che ha alle spalle 50 anni di storia e che le nostre famiglie, le famiglie di 950 operai, sarebbero finite sulla strada!”.
In realtà sono tante di più le persone che resterebbero senza lavoro. Infatti, con la chiusura della Bridgestone, chiuderebbero a ruota tante piccole aziende della zona industriale di Bari a cui la fabbrica nipponica si appoggia. Dopodichè al sud rimarrebbe il nulla assoluto.
La Bridgestone di Bari è la seconda fabbrica in tutta europa, e la quinta nel mondo, a realizzare pneumatici così precisi e raffinati, tanto da indurre la BMW a servirsi da loro.
“Nonostante il periodo economico che viviamo, la fabbrica non è in passivo. Sicuramente i vertici Bridgestone sono diffidenti nei confronti del nostro instabile governo che impone alle aziende costi altissimi e vorrebbero aprire in nazioni dove la manodopera è a basso costo, ma ne risentirebbe la qualità del prodotto. Ci abbiamo messo 50 anni per raggiungere l’eccellenza!”
Dal 4 marzo, davanti ai cancelli dello stabilimento, gli operai, sostenuti dalle famiglie e da tutta la cittadinaza, mantengono vivo un presidio, anche con le temperature sotto zero:
“Abbiamo lavorato con il caldo tropicale, mentre gli altri erano in ferie, di sabato e di domenica. Abbiamo fatto tutti grandi sacrifici per costruirci una famiglia e comprare una casa. E adesso ci tolgono la dignità così?”
Un appello a cui si sono uniti il sindaco di Bari Michele Emiliano e il governatore della Puglia Nichi Vendola, presenti alla manifestazione tenutasi a Roma giovedì scorso, durante la quale, presso la sede del Ministero del Lavoro, alla presenza del vice ministro al Lavoro e del sottosegretario allo Sviluppo economico, hanno discusso con la direzione Bridgestone Europe dell’annunciata “irrevocabile chiusura”, riuscendo ad ottenere la cancellazione della parola “irrevocabile” e a convincere l’azienda ad aprire un tavolo istituzionale per salvare lo stabilimento di Bari.
“Non è molto ma abbiamo una speranza. Fra pochi giorni, il 5 aprile, sapremo cosa sarà di noi! Un grazie di cuore da tutti gli operai dello stabilimento Bridgeston di Bari”
MPC