Ma la società non ci sta: “Falso ed infondato il referto della terna arbitrale”
Piove sul bagnato in casa AC San Giovanni. Il tecnico Michele Centra è stato infatti squalificato fino al 31 dicembre 2013. Una mannaia quella che si è abbattuta sulla società gialloblù, che sta tentando l’impossibile pur di raggiungere una difficile salvezza sul campo nel campionato di Promozione.
In merito agli episodi di domenica è arrivata l’amara presa di posizione della società presieduta da Giuseppe Cocomazzi: “In merito alla clamorosa squalifica del nostro tecnico a seguito della gara disputata con il Locorotondo il 20 gennaio, ci preme precisare che la gara si è svolta in un clima pacifico, dove le due squadre hanno dato vita ad un incontro combattuto e agonisticamente leale come dimostrato ampiamente dalle cronache di stampa. La squalifica del nostro tecnico per tutto l’anno è meritevole di azione in sede penale in quanto il referto degli ufficiali di gara corrisponde al falso”.
Il comunicato della FIGC infatti nella motivazione della squalifica recita cosi: ‘Sebbene inibito fino al 3/4/13 dalla tribuna dello stadio proferiva espressioni ingiuriose e minacciose all’indirizzo dell’assistente dell’arbitro. Successivamente si avvicinava alla rete di recinzione proferendo nuovamente espressioni ingiuriose e minacciose’.
“Il nostro tecnico – continua la nota societaria – essendo già inibito non poteva in alcun modo accedere ai locali prossimi al campo di gioco e quindi non è stato identificato in nessuna maniera. Centra non ha mai fatto ciò di cui lo si accusa in quanto impegnato a dare indicazioni ai suoi collaboratori in panchina, pertanto neghiamo con fermezza tutte le accuse. Non neghiamo che alcuni dirigenti a seguito della squadra a causa della tensione agonistica di un match tiratissimo fino al 95mo abbiano inveito dalla tribuna pur senza scendere in atteggiamenti vili e vigliacchi come quelli descritti nel provvedimento. La società e l’intero staff si sente di appoggiare in toto l’allenatore Michele Centra e ribadisce la sua estraneità ai fatti. Ne è prova la totale fiducia nel suo operato presente e futuro. Chi conosce il calcio e lo sport in generale, sa di quanti casi assurdi di questo tipo si leggono quotidianamente sugli organi di stampa, dove persone più note calcisticamente pagano gli errori altrui. Questa dichiarazione è indirizzata a tutti coloro che sanno e vivono il calcio dilettantistico e conoscono l’improvvisazione di ragazzi che si ergono la domenica a giudici intoccabili dietro al potere insindacabile di una divisa. Bisogna riflettere a fondo prima di condannare uomini e professionisti che impiegano tempo e risorse per la crescita del calcio locale. Speriamo vivamente di chiarire tutto l’accaduto e far venire a galla la verità”, conclude il comunicato della società che ribadisce la stima incondizionata nei confronti del suo allenatore.