A.C. San Giovanni Rotondo – Rinascita Rutiglianese
La video-sintesi della gara
È evidente l’importanza che ha assunto la prima vittoria casalinga conseguita dall’A.C. San Giovanni Rotondo domenica scorsa contro la Rinascita Rutiglianese, ma considerate le condizioni con le quali tale risultato è stato raggiunto, forse per una volta è opportuno tenere in secondo piano l’aspetto puramente sportivo per sottolineare e spendere qualche parola in più sulla situazione dello Stadio “Massa”.
L’inverno, le “grandi piogge”, devono ancora arrivare e i disagi sono già, non “dietro l’angolo”, ma di fronte agli occhi di tutti. Domenica scorsa ve ne è stato un esempio.
Senza puntare il dito contro questo o quello, è indispensabile che operativamente venga fatto qualcosa per dare dignità ad una struttura e, soprattutto a chi la frequenta. Nei giorni scorsi abbiamo raccolto lo sfogo di un dirigente del Sant’Onofrio Calcio, Aldo Placentino, in cui lamentava tutto il suo imbarazzo nei confronti delle altre società sportive giovanili, nel presentare il cosiddetto “campo B”, quale campo di gioco.
Lo stesso imbarazzo, come accennato, domenica 9 ottobre è stato provato dall’A.C. San Giovanni Rotondo verso la squadra ospite: l’acqua caduta nel corso della mattinata e della notte precedente ha reso difficoltoso perfino l’accesso alla struttura sportiva.
«Riteniamo che ci sia un limite a tutto – è stato il commento condiviso a fine gara di dirigenti e tecnici-; vogliamo esprimere con estrema chiarezza tutto il nostro disappunto sulle condizioni dello “Stadio Massa”, con esclusione del solo manto erboso, come sempre impeccabile. Non è possibile che per entrare nella parte antistante gli spogliatoi si son dovuti affrontare 50-60 cm d’acqua e fango, e che lo stesso portone d’ingresso non si è potuto aprire per lo stesso motivo.
L’imbarazzo è notevole di fronte alle lamentele delle squadre avversarie; un campionato di promozione è duro, difficile e la società non può che rimanere impotente. Sono 20 giorni che il pavimento dello spogliatoio è venuto via, chi provvederà? Noi come società ci siamo offerti di farlo ma il custode ci dice che non si può toccare nulla; sappiamo che l’attuale amministrazione non ha responsabilità specifiche ma qualcuno deve prendere provvedimenti ed intervenire».