Mister Centra lascia a fine stagione
L’AC San Giovanni nel turno infrasettimanale perde 4 a 1 sul campo di un Minervino in piena bagarre salvezza e certamente più motivato nel cercare la vittoria. Una sconfitta indolore visto che i gialloblù mantengono la 6° posizione in classifica, posizione che potrebbe essere sigillata nello scontro diretto di domenica al Massa contro l’Ascoli Satriano.
A tenere banco però è lo sfogo di mister Michele Centra il quale ha manifestato la volontà di cedere il passo.
“Occorre, obbligatoriamente, un momento di riflessione”. È la chiosa del tecnico dell’AC San Giovanni Rotondo, dopo tre stagioni sportive, dal 2010 al 2012, contrassegnate da tante soddisfazioni e da mille problemi.
“Ho trascorso tre anni bellissimi fianco a fianco con il presidente Giuseppe Cocommazzi e il direttore sportivo Cesare Ardò. Con grande impegno e dedizione siamo riusciti nell’impresa di riportare l’A.C. San Giovanni Rotondo dalla Seconda Categoria al campionato di Promozione pugliese. Nel corso di questi anni – continua l’allenatore– il mio compito non è stato solo quello di preparare la squadra atleticamente e tatticamente ma anche preoccuparmi di altre situazioni logistiche, economiche ed organizzative. Nonostante tutto ho dato sempre il cento per cento per il calcio giocato e per la società sportiva. Facendo accrescere in me e in tutti coloro che sono stati protagonisti di questa esperienza una vera cultura amante dello sport. I diversi impegni e le tante responsabilità assegnatemi li ho sempre affrontati con serenità e disponibilità. Certo di contribuire a dare miglior lustro ai colori della mia città. Adesso però –ribadisce l’allenatore- è arrivato il momento di fermarsi. Qualcosa deve cambiare in meglio. Ci sono obblighi tecnici ai quali un allenatore non può sottrarsi. Anzi deve dare priorità. È giusto che la società, la dirigenza, si organizzi per ricercare indirizzi programmatici più chiari. Rifondare pilastri sui quali costruire il futuro. Andare avanti – sottolinea Centra – senza una meta ben precisa e tra svariate incertezze servirebbe a poco. Occorre individuare una strada da percorrere con traguardi intermedi da raggiungere, mezzi da utilizzare ben definiti. Solo così si potrà ricostruire un progetto serio che duri nel tempo. In più occasioni, in particolar modo quest’anno, ho avuto la sensazione che l’AC San Giovanni Rotondo sia stato avvertito più come un problema anziché come risorsa calcistica e vetrina sportiva a livello regionale. Tutto deve essere collegato alla realtà nella quale insiste il sodalizio sportivo con una chiara valutazione della situazione economica e annesse strutture di lavoro a disposizione”.
Da simili riflessioni e considerazioni scaturisce la chiara volontà di riportare la palla al centro del campo: “Sento il dovere di fermarmi – asserisce il tecnico sangiovannese -, di fare un passo indietro. Ovviamente sono stato, sono e sarò un “uomo di campo” che lavora su un campo di calcio. Oggi però è giusto che altri amici assumano l’onore e l’onore di affiancare il presidente Cocomazzi per una riorganizzazione generale della associazione sportiva”.
Mister Centra si congeda con uno sfogo del tutto personale afferente situazioni incresciose verificatesi negli anni trascorsi sulla panchina della compagine garganica: “In tutto il periodo trascorso all’AC San Giovanni Rotondo, l’intreccio di situazioni particolari hanno condizionato taluni miei comportamenti facendomi perdere, per motivi futili, una amicizia molto importante. Adesso, senza voler aggiungere altri particolari, ritengo che di dover fare di tutto per recuperare il tempo perso. Ad ogni buon conto – chiude Centra – a fine stagione formulerò, al presidente, le mie dimissioni ufficiali da allenatore del San Giovanni Rotondo, rimanendo a disposizione della società, rivista e riorganizzata, per nuove avventure calcistiche.
Ovviamente se la società lo vorrà ancora”.
L’ultimo pensiero del tecnico sangiovannese è rivolto al direttore sportivo, Cesare Ardò: “La sua disponibilità, caparbietà, serietà e passione hanno contribuito notevolmente per il raggiungimento di traguardi storici, come quelli ottenuti dall’AC negli ultimi anni. Senza il suo apporto ci sarebbero stati problemi insormontabili. Un uomo, un dirigente, che ha sempre anteposto l’interesse della squadra a qualsiasi altro interessamento.
Una persona che non si è mai tirata indietro anzi, ha più volte affrontato di petto situazioni particolari, assumendosi grosse responsabilità non previste nel suo ruolo dirigenziale”.
ALV