L’ex sindaco Pompilio: “Servizi sociali gestiti col vecchio sistema”
Lo scorso 20 febbraio l’Assemblea dei Sindaci dei quattro Comuni facenti parte dell’dell’Ambito Territoriale di San Marco in Lamis FG 2, ha revocato al dott. Giuseppe Pizzicoli l’incarico di Presidente del Consorzio per la integrazione e l’inclusione sociale per la gestione in forma associata dei Servizi Sociali dei Comuni di San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo, San Nicandro Garganico e Rignano Garganico.
Qualche giorno prima, il 2 febbraio, proprio Pizzicoli con una lettera indirizzata ai sindaci scriveva così a proposito dell’Assemblea congiunta dei sindaci e dei componenti del CdA tenutasi il 31/01/2017: “Si è creato un clima rissoso, aggravato dalle continue esternazioni, poco amichevoli e risentite di un Sindaco che accusava, con voce alterata, alcuni componenti del CdA per la gravissima omissione poiché avevamo mancato di dimetterci nonostante che i comuni di San Marco in Lamis e di San Giovanni Rotondo avessero due nuovi sindaci a seguito delle recenti consultazioni di primavera“.
A dire la sua sulla questione è l’agguerrito ex sindaco Luigi Pompilio, oggi consigliere di opposizione: “Già a novembre avevo denunciato comportamenti anomali dei sindaci nei rapporti con il Consorzio per la gestione dei servizi sociali d’Ambito. A quasi un anno dalla sua nascita, il Consorzio risulta fermo al punto di partenza. Prendersela con il CdA del Consorzio, focalizzando gli attacchi contro una persona perbene come il dott. Giuseppe Pizzicoli, è un atto vile che mette in forte dubbio la genuina dedizione alla cosa pubblica”.
Pompilio attacca: “E’ forse una colpa tenere al riparo il CdA da potenziali accuse di organi di controllo? Così facendo, credo abbiano fatto solo il loro dovere e non potranno essere accusati in seguito di colpevoli ritardi che hanno permesso disservizi o altre distrazioni di fondi dai servizi sociali”.
Il capogruppo di Amo San Giovanni rincara la dose: “E’ forse una colpa, la responsabile insistenza nel richiedere ai sindaci di ottemperare agli obblighi statutari del Consorzio, affinché lo stesso potesse essere messo in condizione di operare? I sindaci, in barba alla volontà espressa dai quattro Consigli Comunali dei comuni d’Ambito, continuano ancora oggi, a distanz di un anno circa dalla nascita del Consorzio, a gestire comodamente i servizi sociali con il vecchio sistema. Se non era volontà dei sindaci escludere il Consorzio dalla gestione dei servizi sociali, li stessi dovevano adoperarsi affinchè ogni singola amministrazione comunale provvedesse con celerità a ottemperare a tutti gli adempimenti richiesti dallo statuto per permettere al Consorzio di operare con atti di gestione. Forse l’atteggiamento avverso è dovuto alla mancata partecipazione nella designazione del CdA dei due nuovi sindaci eletti nelle ultime elezioni amministrative nei comuni di San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo?, si domanda Pompilio che esprime solidarietà a Pizzicoli: “Sbaglia chi pensa di essersi sbarazzato di una persona perbene come il dott. Giuseppe Pizzicoli, non omologabile tra le persone sulle quali la politica può avere influenza. Questa volta i sindaci dovranno rispondere ai cittadini della loro politica non rispondente a quanto deliberato nei nostri Consigli Comunali e per aver pretestuosamente revocato al dott. Pizzicoli l’incarico di Presidente del Consorzio”, conclude l’ex primo cittadino”.
Pizzicoli, interpellato dalla nostra redazione, si è riservato di rilasciare dichiarazioni non appena farà rientro in città. Una questione delicata quella dei servizi d’ambito, una questione che conosce molto bene l’ex consigliere comunale Michele Crisetti: “Purtroppo continua la situazione di sostanziale stallo del piano sociale di zona, evidentemente lo strumento del Consorzio che avrebbe dovuto dare una positiva svolta dopo anni di difficile gestione (fino ad arrivare al commissariamento) fatica a decollare e, per la verità, non era difficile prevedere che tutto ciò si sarebbe verificato. La struttura organizzativa e decisionale è piuttosto farraginosa e, per alcuni aspetti, poco chiara tale da prestarsi ad equivoche interpretazioni. Ma aldilà di queste questioni ‘tecniche’ ciò che colpisce è che a distanza di quasi due anni non ancora si è provveduto a fornire il personale necessario per avviare i servizi nonostante siano disponibili le risorse economiche per l’attivazione di moltissimi interventi a favore dei cittadini. Le risorse disponibili ammontano a circa 5 milioni di euro ma i servizi non partono. Come dire al danno si aggiunge la beffa. Speriamo sia finito il tempo delle attese e che chi ha la responsabilità di governo cominci ad occuparsi seriamente di politiche sociali”, ha commentato il referente politico dei ‘Democratici per la città’ presenti in consiglio comunale con Salvatore Ricciardi.
Ulteriori sviluppi nei prossimi giorni.