A Natale puoi…sognare una città che non potrai avere mai…
Caro Babbo Natale…
Con queste parole hanno inizio le lettere che milioni di bambini inviano ogni anno per ricevere i regali.
E noi quest’anno, come bambini, forse un po’ impertinenti, la scriviamo speranzosi di ottenere un immenso dono: una politica onesta, una politica culturale più umana, nella quale ognuno si senta parte integrante, e un po’ di normalità.
A scrivere una lettera a Babbo Natale, alla Befana, a Santa Lucia o a Gesù Bambino sarà quest’anno un numero maggiore di persone. Saranno molte di più quelle che si appelleranno a San Precario e a Sant’Assunta, nonostante qualche politico nostrano voglia sostituirli con le solite promesse.
Caro Babbo Natale, sappiamo che verrai a trovarci. Spero sarai felice di trovare una magica casetta che ti accoglierà, un bell’albero di natale e delle luminarie. Proprio un bel “Natale sotto le stelle”. Ma, per non farti sentire a disagio, la nostra amministrazione ha anche pensato di farti trovare una slitta e tante iniziative. Tranquillo costa poco.
Caro Babbo Natale, il 2016 se ne sta andando senza rispettare gli impegni presi. La differenziata, e più in genere la raccolta dei rifiuti non funziona e non certo per colpa degli operatori ecologici. Non funziona prima di tutto per l’inciviltà della gente, ma le colpe sono di tutti semplicemente perché fino ad ora sono mancati del tutto l’informazione e il controllo che devono essere per forza a carico dell’amministrazione.
Tutto rinviato al 2017 che sulla carta potrebbe essere un anno ancora critico. Sempre se tu, Babbo Natale, non ci aiuti ad affrontarlo!
Caro Babbo Natale, viviamo una malvivenza percepita e una reale. Sembra di vivere in un paese tranquillo, ma quando meno te lo aspetti, tanti fatti che non consideravi, si evidenziano trasformandosi in paura. Auto in fiamme, bombe carta, minacce, aggressioni, rapine.
Caro Babbo Natale, ti chiediamo di fare luce su questi atti criminali per interrompere il silenzio assordante che continua ad avvolgere questa comunità da troppo tempo.
Caro Babbo Natale, le priorità sono cambiate e da cesti di regali pieni di leccornie e panettoni, si è passati a cose molto più concrete, utili e urgenti come la messa in sicurezza delle scuole, del centro storico e di quei diversi monumenti cittadini che l’incuria ha trasformato in vere brutture.
Caro Babbo Natale i ragazzi e bambini della nostra città sognano da troppo tempo impianti sportivi e campi attrezzati dove si possa giocare liberamente a calcio o a basket, in tanti li hanno illusi ma questa promessa è stata sempre disattesa.
Caro Babbo Natale porta un gommone agli studenti del Tecnico e dell’Alberghiero che ogni volta che piove devono affrontare la piena di via Foggia e Corso Roma per raggiungere la scuola e poi devono restare in classe tutti bagnati.
Chiediamo un anno politico fatto di decisioni finalizzate al bene comune, alla difesa del suolo e dell’ambiente e alla crescita economica. I servizi per curare il decoro urbano, i giardini e gli spazi pubblici, sono servizi essenziali. Il senso di rispetto della comunità è essenziale.
Caro Babbo Natale, a San Giovanni Rotondo gli alberi creano disturbo. Disturbavano il decoro di Corso Umberto, disturbano la facciata della parrocchia. Disturbano persino i lavori meccanici sulla frana nel canale Scurcia, dove altri alberi sono stati tagliati.
Caro Babbo Natale ti vorremo chiedere un altro regalo, l’ultimo. La notte di Natale, quando con la tua fantastica slitta passi sopra la nostra amata città, potresti lanciare, sotto quegli splendidi alberi scintillanti, per ogni amministratore, dirigente, politico e perché no anche per qualche cittadino una copia di Michele Ainis “La Cura” ?
Caro Babbo Natale pensaci tu e, mi raccomando, guida con prudenza!
Felice Natale a tutti!