Gli studiosi di Capitanata riprendono gli incontri e le attività di sperimentazione
Prosegue la “carovana” della Carta di Calenella tra i centri del Gargano (Vico del Gargano, San Nicandro Garganico, Manfredonia, San Marco in Lamis, Vieste, Peschici) con le sue “Adunanze” attraverso cui i componenti della Carta saggiano ogni volta un approccio integrato, interdisciplinare alla conoscenza, quella che può stimolare nuovi fermenti culturali, quella che può essere spesa meglio per il territorio.
Questa volta la tappa è la città di San Giovanni Rotondo (evento patrocinato dal Comune), sabato 12 novembre al ”Chiostro Comunale”, spazio culturale caratteristico e funzionale allo svolgimento dell’adunanza che avrà come traccia di lavoro “Ambiti di studio e ricerca della Carta di Calenella. I protagonisti a confronto”. Con questa adunanza i componenti della Carta si confrontano in un’assise alquanto originale, raccontandosi ognuno sul piano delle cose fatte, in cui è impegnato o su cui intende muoversi nel solco dei propri interessi di studio e ricerca.
Occasione straordinaria per conoscere intanto natura, qualità, e livello della produzione culturale (storica, tecnologica e scientifica) che oggi “fermenta” sul Gargano e più in generale nella Capitanata.
L’adunanza, inoltre, sarà un’occasione per avviare concretamente la “rete” di condivisione di conoscenze tra i componenti al fine di migliorare e meglio finalizzare le personali esperienze. E, non per ultimo, occasione per contribuire a offrire momenti di partecipazione alla vita della cultura nelle sue molteplici e diverse produzioni e manifestazioni, che la Carta di Calenella è stata capace di raccogliere e rappresentare.
Nell’adunanza del 12 novembre (la prima di un ciclo sullo stesso tema per dare le stessa opportunità a tutti i componenti della Carta) si avvicendano 10 dissertazioni che raccontano esperienze di studio, ricerca, di produzione culturale su ambiti diversissimi tra loro ma che perseguono tutte il solco della conoscenza, quella legata ai territori, alla natura, all’ambiente, dai quali continuiamo ad imparare ed esserne stimolati.
Nella prima sessione dell’adunanza si avrà modo di ascoltare le esperienze di Giovanni Russo nel campo della botanica (“Boschi e Unità di paesaggio del Gargano nelle miericerche e prospettive di fruizione sostenibile”), di Michele Eugenio Di Carlo nel campo della ricerca storica (“Il meridionalismo storico: gli ambiti della mia ricerca, oltre i leghismi e i revanscismi identitari”), di Giuseppe Trincucci nel campo dell’arte (“De arte condita et de arte condenda”), di Salvatore Germinara nel campo dell’Entomologia (“Le mie ricerche sulla comunicazione chimica negli insetti nell’ambito della difesa sostenibile delle piante”), di Lorenzo Pellegrino che percorre Chirurgia e storia locale (“Il filo conduttore delle mie ricerche dalla Cardiologia alla Storia locale”).
Nella seconda sessione pomeridiana, invece, si racconteranno Patrizia Piemontese nel suo “lungo viaggio nella lessicografia giuridica, tra storia, e diritto”, Mariantonietta di Sabato con la sua “Scoperta letteraria sull’opera di Jim Longhi in Italia”, Teresa Maria Rauzino nel suo percorso “Dai Luoghi della memoria del “Centro Studi Martella” alla figura di Mauro Del Giudice”, Severino Stea, con la sua “Ricerca sui segni del passato”, infine, Giuseppe Soccio con le sue esperienze di studio sui “Beni culturali e ambientali, tra innovazione ed opportunità economiche”.
A chiusura di ogni
sessione ci sarà un spazio di contributi aperto agli uditori.
La
prossima adunanza del ciclo programmato si terra nella Città di
Monte S. Angelo in una data da stabilirsi (probabilmente il 10 di
dicembre).
Con questo nuovo ciclo di adunanze, la Carta di Calenella continua a mettersi in gioco, perseguendo un’idea di cultura intesa come “capacità unitaria di còlere, di attendere sia a elevare mente ed animo, sia a migliorare le produzioni e arti materiali” (De Mauro, 2006) dei territori in cui essa intende articolarsi e agire. Perché serve, oggi più che mai, una partecipazione alla vita della cultura, molto bassa in Italia e ancor più nelle nostre terre.
L’ambizione è anche di fare in modo che la “cultura” possa essere meglio vissuta seguendo direttamente coloro che ne sono i protagonisti e gli artefici (ecco la ragione di questo nuovo ciclo di adunanze) impegnati, nella filosofia di rete che muove la Carta di Calenella, anche su come affrontare le nuove frontiere della produzione culturale, anche in seguito ai cambiamenti occorsi negli ultimi anni.