Pino Lonigro (Sel) presenta una interrogazione urgente all’Assessore regionale alla Sanità
L’Ospedale: “Confidiamo nella magistratura”
Morire per una risonanza magnetica. Sono passati quasi 4 mesi dalla morte di Maria Teresa Totaro ed è calato il silenzio più totale sul sospetto caso di malasanità verificatosi a ‘Casa Sollievo della Sofferenza’ di San Giovanni Rotondo. Doveva essere una semplice risonanza magnetica, ed, invece, la signora di Manfredonia ha perso la vita. Il tutto si è verificato il 18 novembre nel reparto di radiologia del nosocomio di San Giovanni Rotondo. A denunciare l’accaduto era stata l’Associazione “Maria Teresa Di Lascia” . La signora Totaro, a seguito della somministrazione del liquido di contrasto, è stata colta da un fatale malore dopo l’esame a cui si era sottoposta. Il caso è stato seguito dall’avvocato Rosa Federici di Foggia e al momento sarebbero due i medici indagati. A chiedere giustizia è la compagna della Totaro, Lilli Quitadamo, con la quale ha convissuto per 23 anni, e lei era lì il giorno della tragedia. Sulla vicenda è stata presentata anche un’interrogazione parlamentare al ministro della Salute, Renato Balduzzi, dai senatori radicali Donatella Poretti e Marco Perduca. “Io chiedo giustizia e verità, e vedo che qualcosa sta venendo fuori – ha dichiarato la signora Quitadamo che non si dà pace-. Una conferma ai miei sospetti, delle certezze personali. L’ho vista uscire da quella stanza, aveva i denti neri, ed era gonfia, gonfia…sono i sintomi di un avvelenamento”. Le accuse a carico degli indagati sarebbero di negligenza, imprudenza e imperizia, come previsto dagli articoli 113 e 589 del codice penale.
A riaccendere i riflettori sul caso è il consigliere regionale del Sel, Pino Lonigro che chiede “Perché non procedere ad un’indagine conoscitiva sulle cause che hanno determinato la morte della sig.ra Maria Teresa Totaro, avvenuta nel novembre 2011 durante un accertamento nella Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo?” Il consigliere Lonigro, ha pertanto inoltrato un’interrogazione urgente all’assessore regionale alla salute. “Ritengo a mio parere giusto – commenta – conoscere le reali cause che hanno portato al decesso di una nostra concittadina, mentre si sottoponeva all’esame di risonanza magnetica, che si svolge con la somministrazione del liquido di contrasto, in una struttura da molti ritenuta d’eccellenza come l’ospedale di San Giovanni Rotondo. “Bisogna, fugare ogni dubbio – continua Lonigro – accertando le vere e reali cause che hanno determinato la morte della povera Maria Teresa, verificando se si sia trattato di un caso fortuito oppure se non ci si debba trovare di fronte ad un’altra brutta pagina di malasanità. Purtroppo, come tutti sappiamo, questa triste piaga sociale in Italia colpisce in modo orrendo, tanto che le stime parlano di oltre 30 mila decessi legati a vicende di cattiva sanità”. “Per questo – spiega il consigliere SeL – ho chiesto nella mia interrogazione all’assessore competente che vengano intraprese tutte le iniziative possibili per far luce sull’inquietante episodio, anche attraverso l’istituzione di una commissione, al fine di verificare se siano stati commessi degli errori umani ed organizzativi e conoscere in breve tempo i risultati dell’indagine autoptica”. “Il diritto ad un’assistenza sanitaria giusta e professionalmente elevata – conclude Lonigro – è un diritto sacrosanto di ogni cittadino e noi tutti, a nostra volta, abbiamo l’altrettanto sacrosanto dovere di renderla sempre più efficiente, cercando di eliminare le cause che determinano delle morti a volte alquanto sospette”.
Una simile richiesta era stata già avanzata in Parlamento dai senatori radicali Donatella Poretti e Marco Perduca al Ministro della Salute, Renato Balduzzi, i quali hanno chiesto al Ministro alla Salute se intenda avviare un’indagine interna per stabilire l’entità del fenomeno per lo specifico prodotto (liquido di contrasto), se erano presenti nella sala di radiologia i farmaci cortisonici, antistaminici e gli strumenti quali la maschera di ossigeno che consentono di intervenire tempestivamente in caso di effetti indesiderati quali lo shock anafilattico; e se al momento dell’arresto cardio-circolatorio della paziente durante la risonanza fosse immediatamente disponibile nell’area della radiologia l’anestesista dedicato al servizio e se nella stessa area fossero permanentemente presenti e funzionanti le attrezzature cliniche necessarie per la rianimazione cardio-respiratoria.
Intanto è arrivata la pronta replica dai vertici dell’Ospedale di San Pio
“Nell’immediatezza del decesso della sig.ra Totaro,- si legge nella nota – è intervenuta la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, la quale ha acquisito tutta la documentazione sanitaria in Atti – documentazione prontamente messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria da parte dell’Ospedale – ed ha disposto l’esame autoptico, nominando all’uopo un proprio consulente tecnico medico-legale. L’esame autoptico è stato eseguito in data 22 novembre 2011. Allo stato attuale sono ancora in corso gli accertamenti tecnici disposti dalla Procura della Repubblica. L’Ospedale concorda con il Consigliere Regionale Lonigro sul diritto ad un’assistenza sanitaria giusta e professionalmente elevata per tutti i cittadini e sul dovere di rendere la sanità sempre più efficiente e conferma, inoltre, il proprio impegno nel promuovere la qualità e la sicurezza delle cure erogate, pur nelle difficoltà derivanti da una opinabile allocazione delle risorse. La Casa Sollievo della Sofferenza – conclude il comunicato – attende con fiducia e serenità di conoscere la causa della morte della sig.ra Totaro e le conseguenti decisioni della Magistratura ed esprime ancora una volta la propria sentita vicinanza ai familiari per il doloroso evento”.
(si ringrazia per il contributo il collega Matteo Palumbo del Mattino di Foggia)