“Invito il sindaco ad emanare una ordinanza in materia di conservazione dei resti umani”
Ringraziamo il Sindaco Luigi Pompilio che è subito intervenuto sulla paventata ipotesi di portare una parte dei resti umani di San Pio da Pietrelcina – il cuore – nel suddetto Paese natio.
Come Presidente dell’Associazione Difesa Salute invitiamo il Sindaco Pompilio ad emanare un’ordinanza di carattere meramente “ordinario” in materia di esumazione di cadaveri.
Invero, i frati Cappuccini hanno subito precisato che si tratta di una semplice “intenzione”. Di conseguenza, il Sindaco, nella veste di autorità sanitaria locale, non può in questo momento, alla luce della precisazione anzidetta, emettere un’ordinanza di carattere <<contingibile ed urgente>> (anche chiamata “ordinanza di necessità”) di cui all’art. 50 del decreto Legislativo 18 agosto 2000 n. 267 (Testo Unico degli Enti Locali).
Infatti, mancano i presupposti per l’adozione della siffatta ordinanza di necessità. Manca sia l’urgenza (cioè l’indifferibilità dell’atto), sia la contingibilità (cioè la straordinarietà dell’evento).
Tuttavia, rivolgiamo un appello al Sindaco Pompilio affinchè adotti una ordinanza sindacale di “ordinaria amministrazione”.
In altre parole, affinché si eviti che un semplice “intenzione” diventi un qualcosa di concreto, bisogna agire in anticipo.
Ripeto, noi dell’Associazione Difesa Salute consigliamo al Sindaco Pompilio di emanare un’ordinanza “ordinaria amministrazione”. Cosa significa ordinanza “ordinaria”? Secondola CorteCostituzionale, sentenza n. 115 del 7 aprile 2011, il Sindaco può emanare due categorie di ordinanze: quelle “di ordinarie amministrazione” e quelle “di necessità”. Per impedire la profanazione del corpo di San Pio, sarebbe tecnicamente consigliabile l’emanazione di un’ordinanza sindacale che “impedisce, nel rispetto dei principi del nostro ordinamento giuridico, lo smembramento, in tutto o in parte, di un cadavere composto all’interno del territorio del Comune di San Giovanni Rotondo, non del tutto mineralizzato, smembramento inteso come manipolazione dei resti umani di un defunto, o come spostamento di parte dello scheletro dal territorio cittadino in altra località.
La legittimità di tale ordinanza sindacale risiede nel fatto che essa non deroga ad alcuna norma legislativa vigente, bensì rafforza – all’interno del comprensorio cittadino – la disciplina di tutela dei cadaveri umani.
Presidente dell’Associazione Difesa Salute