Approvato il progetto esecutivo
E’ stato approvato dal Commissario Prefettizio, Michele Di Bari, il progetto esecutivo relativo ai lavori di ristrutturazione dei locali presso l’ex ospedale civile in Piazza De Mattias. Il recupero della struttura ne consentirà l’uso come centro semiresidenziale per anziani e disabili. Il progetto, redatto dagli uffici tecnici comunali, prevede la realizzazione di un spazio per incontri e relazioni, ma sarà anche in grado di offrire assistenza di carattere sanitario sulla base delle prescrizioni dei medici curanti, attività educative, di socializzazione ed animazione, culturali, ludico-ricreative ed attività psico-motorie.
L’edificio nel suo insieme ha una forma ad “U” e la parte che si intende utilizzare come centro semiresidenziale, è quella posizionata a sud, con l’esclusione dell’ex chiesa che resta a disposizione dell’amministrazione per altri usi. La scelta del lato sud è legata al fatto che tale ala dell’edificio è organizzata su un solo livello e, quindi, meglio si presta all’uso da parte di persone con ridotte capacità motorie.
La superficie totale del centro sarà di 340mq. All’esterno vi è uno spazio di circa 320mq di cui oltre 200 sono pavimentati e posti allo stesso livello del terreno, mentre la restante parte è posta ad un livello più alto ed è sistemata a giardino raggiungibile tramite una scalinata.
Il centro sarà dotato di un impianto di climatizzazione in grado di gestire sia il raffreddamento nei mesi estivi che il riscaldamento in quelli invernali. Il progetto ha un importo lordo complessivo di 320.000,00 euro e sarà finanziato per il 50% da fondi regionali già assegnati e, per l’altro 50%, da fondi di bilancio comunale da impegnare con successivo e specifico atto formale.
L’EDIFICIO
Le prime notizie sull’edificio risalgono al 22 agosto 1609, quando il sacerdote don Berardino Galassi istituiva, per atto del notaio Alessandro Ercolino, un monastero da erigersi in casa sua, a morte avvenuta, che doveva accogliere le giovinette che amavano i precetti di Santa Chiara. Don Berardino Galassi nel suo testamento, oltre a suggerire le opere di adattamento da eseguire per la nuova destinazione, metteva a disposizione i fondi necessari, da ricavare dalla vendita dei suoi beni. Questa istituzione veniva offerta dal Sacerdote, al solo fine di assicurare una degna sepoltura per sé e suo fratello Mario nell’attigua chiesa da ricavare da un camerone e da dedicare
Questa piccola struttura rimase aperta fino al 1938, allorquando per difficoltà di varia natura chiuse i battenti. Una lapide, murata nell’atrio in occasione dell’apertura, onora l’impegno e l’amore di carità profuso da