La testimonianza di una nostra concittadina che ha avuto l’onore di conoscerla.
Smentito intanto il suo rilascio
“Io e Rosella abbiamo abitato insieme per mesi, 2 anni fa circa. Lei si era laureata diversi anni prima a Ravenna in cooperazione internazionale e aveva svolto una tesi proprio sul popolo Saharawi. Si trovava lì in Algeria come responsabile del Cisp, una ONG (Organizzazione Non Governativa) che lavora in Algeria dall’85.
A più di 4 mesi dal suo rapimento, mi piace ricordare i suoi occhi radiosi mentre mi mostrava le foto e mi raccontava i suoi giorni lì nei campi, in quella realtà completamente diversa dalla nostra, che tanto l’affascina. Ascoltarla parlare del “suo” popolo mi ha riempito l’animo.
Il popolo Saharawi sembrava la sua ragione di vita, senza mai comunque dimenticare le sue radici sarde e i suoi cari.
Quante chiacchiere fatte davanti ad un caffè, tante. Quando si dice trovare la persona giusta al momento giusto, per me con lei è stato così. La sua passione e dedizione per il lavoro mi hanno colpito, così come i racconti dei suoi innumerevoli viaggi. Ros è di un ottimismo e di una forza di cui probabilmente solo noi donne siamo capaci.
L’africa è parte della sua vita ormai; quando raccontava delle sue trasferte sembrava una scheggia impazzita e la cosa bella è che era sempre felice di tornare.
Con me solo una volta accennò ai terroristi, ma non nei campi; parlava dei dintorni di Algeri. Per lei i campi e il deserto erano dei posti “più sicuri” perché la gente Saharawi viaggiava molto. Diceva che “c’era tutto il mondo lì” e per questo era un popolo fortemente tollerante.
Son contenta che i media si siano interessati al caso di Ros, ma visto le ultime notizie false capisco perché i genitori di Ros e la sua famiglia tutta preferiscano rimanere in disparte, anche se in Italia, purtroppo, sembra che debba far notizia più il pianto di una madre che il motivo reale del suo pianto.
Spero che gli stessi media ora rispettino più che mai il silenzio dei cari fino a quando non arriverà la buona notizia. Spero che tutto finisca presto.
Ros, prima ancora di essere una rappresentate del Cisp, è una donna forte e coraggiosa, un’amica che c’è sempre…. ROSSELLA URRU LIBERA!”
Anche la voce di sangiovannirotondonet.it si unisce a quella della nostra compaesana: ROSSELLA URRU LIBERA!!!
P.S. la ragazza che ci ha raccontato di Rossella non ha voluto che il suo nome figurasse, l’attenzione deve rimanere solo la figura di Rossella.