Il bomber garganico è scomparso questa notte. Aveva 35 anni
Impossibile trovare le parole per commentare la perdita di una giovane vita. Specialmente quando si tratta di un amico col quale hai condiviso la passione per il calcio.
Rocco Augelli non ce l’ha fatta. È spirato questa notte, circondato dall’affetto dei suoi cari a soli 35 anni. Una vita stravolta in meno di due anni, da quella terribile diagnosi del novembre 2018 fino al tragico epilogo di poche ore fa.
A nulla è valsa la straordinaria gara di solidarietà organizzata da Carmela, la sua encomiabile compagna di vita, per raccogliere fondi affinché Rocco potesse iniziare delle innovative terapie per alimentare la speranza di guarigione. Il male ‘bastardo’ ha avuto la meglio anche su un lottatore come lui, che ogni domenica non lasciava mai il campo senza aver gettato anche l’ultima goccia di sudore.
Uno sportivo esemplare, voluto bene in tutte le piazze in cui ha militato. In particolare la notizia della sua scomparsa ha lasciato costernata la comunità di Vieste, sua cittadina di adozione avendo passato assieme al gemello Paolo gran parte della sua carriera da calciatore. Il Sindaco della città garganica renderà omaggio alla sua storica figura di bomber e capitano dell’Atletico Vieste nella prossima seduta del Consiglio Comunale. Un omaggio istituzionale, per colui che in città era considerato un monumento calcistico.
Ma quello che mancherà a tutti è l’uomo: un ragazzo di straordinaria umiltà, intelligente, educato, ironico. Il sorriso stampato in faccia, anche nei momenti più bui del suo calvario.
Lo incontrai l’ultima volta a giugno, alle ‘clarisse’. Io in auto, lui a piedi: “Rocco come stai?” gli chiesi. “Bene Anto’, faccio una passeggiata. Non molliamo”. Il volto scavato dalla malattia, ma con una forza d’animo incredibile. Mi congedò dicendomi “Anto’ la vinciamo la Champions quest’anno?”, gli risposi: “La Juve ha bisogno di un bomber implacabile come te per alzare la coppa”, mi salutò con l’occhiolino e una pacca sulla spalla.
Lo seguivo spesso in trasferta a Vieste, assieme all’amico Aldo Placentino, il suo mentore ai tempi degli esordi nel Sant’Onofrio Calcio. Gli unici due pazzi, oltre alla sua famiglia, a farsi decine di chilometri d’inverno solo per vedere le sue gesta e quelle del gemello Paolo. E ogni volta non ci faceva mai pentire di quelle pesanti trasferte, ricompensandoci a suon di gol e prestazioni di altissimo livello.
Porteremo sempre il ricordo del suo sorriso, della sua educazione, del rispetto dell’avversario, della sportività, della sua bontà d’animo e della sua allegria.
I funerali si svolgeranno domani, domenica 20 settembre, alle ore 15.30 nella Chiesa di San Pio.
Alla famiglia, alla fidanzata Carmela, al fratello Paolo e la compagna Mery, alla sorella Antonella, ai genitori Stefano e Bina, giungano le condoglianze della nostra Redazione.
Ciao bomber #AR7!
alv