La presentazione del volume di poesie di Salvatore Ritrovato sabato 7 febbraio in libreria
“Come chi non torna” è il titolo del libro di poesie di Salvatore Ritrovato che verrà presentato sabato 7 febbraio alle ore 19.30 nella libreria Fahrenheit di corso Regina Margherita di San Giovanni Rotondo.
L’evento, organizzato dalle associazioni culturali “Cambio rotta”, “Il Presidio del libro” e “Provo.Cult”, sarà introdotto da Valeria Lauriola, Marianna Alicino e Antonio Tedesco. Interverrà l’assessore alla cultura del comune di San Giovanni Rotondo Michele Notarangelo, mentre le musiche saranno di Luigi Nardella.
All’incontro sarà presente l’autore.
Salvatore Ritrovato è nato a San Giovanni Rotondo nel 1967. Ha pubblicato due libri di poesie presso Book: “Quanta vita” e “Via della pesa”. Di recente ha curato l’antologia “Dentro il paesaggio. Poeti e natura”. Insegna Letteratura Italiana presso l’Università di Urbino e collabora con diverse riviste di letteratura.
“Come chi non torna” è un elogio della pienezza. Racchiude parole e sensazioni che ci riguardano molto da vicino per noi che abbiamo scelto una vita nella terra d’origine. Sensazioni e sentimenti del nostro mondo sentito da lontano – da colui che non è tornato – si mescolano delicatamente lasciandoci un sorriso giocoso.
“Cosa sarà questo paesaggio quando torneremo?/Guardarlo con la luce persa dietro la montagna/sopra un mare di nuvole incendiate/che annuncia un giorno sereno l’indomani/e ti chiamano gli amici: già riparti?”.
L’amico poeta ci conduce, attraverso la sua deliziosa luminosità, verso il suo mondo con un passato e un presente indossati con gioia e malinconia.
“Che odori esala questa terra bagnata/che voci familiari nei tuoi sogni crescono.”
Nella mente del lettore panorami garganici (come le “cartoline” di altri amici poeti) danzano tra verità e passione.
“Di notte gli alberi scuotono i rami/dal comignolo di un casolare viene un colpo d’ala.”
Il poeta conserva il suo paese, lo coccola dentro di sé con maestria di figlio affettuoso. Ne ricorda ogni suono, ogni odore, ogni gesto.
“Le orecchie finalmente libere/dal clamore di finestre e porte/adesso piene dal lunare/limìo dei grilli, e dell’alba/che trema nei campi di ulivi/e di vita nei fiori.”
E poi gli amici. Gli amici poeti. Fedeli viaggiatori del sogno.
“Come chi non torna” è un luogo che ci appartiene. Il nostro paese assonnato. Contraddittorio e stanco. Vissuto da noi che ci siamo rimasti. Noi che siamo tornati, con la mente e con il corpo.
“L’ombra dico del mandorlo/a ridosso dell’antico muro/che difende dal tramonto un paese/da sempre morto e i suoi letti/tranquilli e accoglie gli ultimi/arrivati, i cari, gli ospiti/che un giorno li hanno dimenticati.”
Marianna Alicino