Ma davvero c’è un filo che può legare i 2 eventi? O ci sono forzature interpretative?
“14 Alberi per il centenario del testamento spirituale di Padre Pio – 12 agosto 1923 – 2023”
è questa la locandina pubblicata sui social dall’Ufficio Stampa del Comune di San Giovanni Rotondo unitamente al testo che segue:
«Sabato 12 agosto si celebrerà il centesimo anniversario della storica lettera testamento di Padre Pio, diretta all’allora sindaco Francesco “Ciccio” Morcaldi e consegnata a mano dal santo al primo cittadino. Un patto tra Padre Pio e la comunità di San Giovanni Rotondo, a seguito degli storici eventi insurrezionali di difesa dei cittadini di quegli anni, in cui Padre Pio esprime il “desiderio” di essere sepolto in un “tranquillo cantuccio” di questa terra.
In occasione e nel ricordo di questo significativo evento, l’Amministrazione Comunale ha organizzato una giornata evento che inizierà alle ore 19.00, con la cerimonia di inaugurazione della rinnovata piazza dei martiri (le maiuscole!!!, ndr), oggetto di intervento in queste ultime settimane e che presenta oggi nuove panchine, fioriere e 14 alberi che simbolicamente rappresentano le 14 vittime dell’eccidio dell’ottobre 1920, la strage più drammatica del biennio rosso in Italia e a cui Padre Pio fa riferimento nella sua lettera a Morcaldi.
Seguiranno commemorazione e approfondimenti storici nel chiostro comunale».
Maggiori informazioni https://www.comune.sangiovannirotondo.fg.it/…/mostra…
Tante sono state, e non solo sui social, le critiche all’accostamento ed al voler legare i 2 eventi ad unico filo conduttore.
Confidiamo non si tratti di una leggerezza interpretativa come in tanti l’hanno già definita; ci sarà sicuramente modo di spiegare con dovizia in occasione degli annunciati approfondimenti storici che ci saranno nel chiostro comunale.
Fra le diverse voci che senza dubbi non concordano con quanto pianificato e programmato dal Comune di San Giovanni Rotondo, vi è quella di un nostro affezionato lettore nonché profondo conoscitore della figura di San Pio, ossia Giulio Giovanni Siena, il quale attraverso un post facebook ha spiegato le ragioni per cui il Comune di San Giovanni Rotondo ha mal interpretato la lettera di Padre Pio all’allora Sindaco “don Ciccio Morcaldi”.
Illustre Sig. Sindaco, i fatti svoltisi in questi giorni mi hanno profondamente commosso e mi preoccupano immensamente perché mi fanno temere che io possa essere involontariamente causa di luttuosi avvenimenti per questa mia cara cittadina.
Io prego Iddio che voglia allontanare tale iattura, riversando su di me qualunque mortificazione.
Però se, come Ella mi ha comunicato, è stato deciso il mio trasferimento, io la prego di adoperarsi con ogni mezzo, perché si compia la volontà dei Superiori, che è la volontà di Dio, ed alla quale io obbedirò ciecamente.
lo ricorderò sempre cotesto popolo generoso nella mia povera ed assidua preghiera, implorando per esso pace e prosperità e quale segno della mia predilezione, null’altro potendo fare, esprimo il mio desiderio che, ove i miei superiori non si oppongano, le mie ossa siano composte in un tranquillo cantuccio di questa terra.
Con osservanza mi dico tutto suo nel dolce Signore, 12 agosto 1923, Padre Pio da Pietrelcina”.
Lettera di Padre Pio
Di seguito il post di Giulio Giovanni Siena:
I 100 ANNI DELLA LETTERA DI PADRE PIO PER IL POPOLO DI SAN GIOVANNI ROTONDO: PERCHÉ SCRISSE QUELLA LETTERA?
La locandina di una manifestazione promossa dal Comune di San Giovanni Rotondo ha destato in molti non poche perplessità.
I fatti.
Durante l’estate del 1923, particolarmente nel mese di giugno, il popolo di San Giovanni Rotondo, venuto a conoscenza dell’imminente trasferimento di Padre Pio, partecipò compatto ad alcune sommosse che, grazie anche alla prudenza degli organizzatori, non sfociò nei temuti scontri con la forza pubblica. Il 10 agosto del 1923 un sangiovannese, disperato al pensiero di perdere Padre Pio, compiva un estremo atto d’amore: gli piombava alle spalle durante una cerimonia e con una pistola minacciava di ucciderlo, per farlo restare in paese “se non da vivo almeno da morto”!
Il giorno 12 agosto 1923, conoscendo l’indole accesa dimostrata dai sangiovannesi nel 1860 e nel 1920, Padre Pio scrisse la famosa lettera di cui si sta per celebrare il centenario, diretta al sindaco e amico Francesco Morcaldi. In essa il Padre si dichiara “commosso” profondamente per i fatti accaduti in paese negli ultimi giorni ed è assalito dal timore che lui “possa essere involontariamente causa di luttuosi avvenimenti per questa mia cara cittadina”.
La lettera si conclude con alcune stupende parole, che rimarranno scolpite nei cuori dei sangiovannesi e che possono essere considerate come il testamento spirituale per il “caro e prediletto” popolo di S. Giovanni Rotondo: “Io ricorderò sempre cotesto popolo generoso nella mia povera ed assidua preghiera, implorando per esso pace e prosperità e quale segno della mia predilezione, null’altro potendo fare, esprimo il mio desiderio che, ove i miei superiori non si oppongano, le mie ossa siano composte in un tranquillo cantuccio di questa terra”.
Questa è la storia della lettera, nella quale Padre Pio si riferisce esplicitamente ai “fatti svoltisi negli ultimi giorni” e non ai fatti accaduti anni prima.
Per cui non si comprende il collegamento con gli eventi che interessarono la nostra cittadina nel 1920. Ad evitare possibili fraintendimenti preciso che questi ultimi, data la grande importanza e il particolare impatto sociale e politico, meritavano una manifestazione dedicata, che avrebbe dato maggior risalto a chi, per un ideale, vi perse il bene prezioso della vita.
Ringraziamo l’amico Giulio Giovanni Siena per averci autorizzato a pubblicare il suo post scritto come sempre con il garbo che lo contraddistingue.