Chiacchierata con Fabio Stassi e… dieci poeti italiani
I nostri lettori lo hanno conosciuto nelle vesti di un detective letterario ne “Ogni coincidenza ha un’anima”, lo ritroviamo adesso in quella che è stata definita una “Spoon River” dei poeti italiani del Novecento.
Con un titolo che ha già di per sé una nota poetica, venerdì 7 febbraio alle ore 20.30 presso la sede di ProvoCult, lo scrittore Fabio Stassi presenterà il suo ultimo libro “Con in bocca il sapore del mondo”, finalista del premio Leggo Quindi Sono.
Nato per un progetto televisivo andato in onda su Rai 5 è questo un libro a metà tra romanzo e saggio, tra saggio e opera biografica.
La biografia è quella di dieci poeti italiani che tornano a far sentire la propria voce dall’aldilà, essendo loro stessi narratori della propria vita.
Dall’iroso D’Annunzio a Montale, a Quasimodo e Ungaretti, a Dino Campana e alla tormentata e quanto mai attuale Alda Merini, Fabio Stassi dà parole e voce a chi non le ha più e rievoca la grandezza di quelli che sono stati i geni della letteratura italiana, regalandoci vicissitudini, storie e parole che li hanno di fatto resi immortali.
Accomunati da questo filo invisibile che è quello del “dopo” riescono a regalarci riflessioni sull’esistenza che vanno oltre il normale sentire, non vi è tristezza nei loro racconti, ma tutto è reso leggero, soave, infinito.
In un mondo che legge sempre meno poesia “Con in bocca il sapore del mondo” è un omaggio a quelle che sono e resteranno figure importanti della nostra cultura, è un riconoscimento alle loro opere che hanno fatto del nostro sapere un sapere irripetibile e per questo ne va conservata la memoria.
Ungaretti diceva che “la poesia e solo la poesia era nel mio destino. Negarla sarebbe stato come negare l’evidenza di un fenomeno naturale. Ogni stagione, ogni evento, ogni gesto, l’ho riportato immancabilmente a lei”
La poesia diventa quindi veicolo di bellezza, ricordo di ciò che è stato, eredità da consegnare all’eterno.