151 candeline tristi per l’Italia. Che cosa si festeggerà quest’anno?
Conclusosi il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, a mio avviso una farsa ben congeniata, dove si stimolavano i cittadini a partecipare a manifestazioni che di spontaneo, nella maggior parte dei casi, non avevano assolutamente nulla prepariamoci ad assistere agli ennesimi festeggiamenti, anche se mi domando che cosa ci sarà da festeggiare dato che il nostro Paese nel corso dei 151 anni di sudditanza internazionale ha ampliato il proprio curriculum inserendo un quantitativo enorme di credenziali negative, grazie alla compiacenza di tutti i governi che nel corso degli anni hanno incentivato e prodotto degenerazione.
Tali governi, eletti a loro volta da quella parte di cittadini pronti a dar credito a chiunque si proponga di governare con “dittatura democratica”, oltretutto, ci collocano per forza di cosa tra i Paesi che hanno l’obbligo intangibile di partecipare a tutte le iniziative di guerra, data la mancanza di sovranità nazionale e l’alto tasso di basi NATO e USA presenti sul nostro territorio, in funzione della posizione geografica strategica (indispensabile porto per l’Oriente, per gli Stati Africani e scudo per la mai cessata guerra fredda).
L’Italia è anche il paese dove chi protesta prima o poi verrà “contestato” e denigrato.
Il Paese che si affida solo ad “economisti” che soprattassano i cittadini virtuosi, ci tengo però a sottolineare che non ci vuole di certo un Master in economia per amministrare e “salvare” dal baratro un Paese come il nostro con il semplice aumento delle tasse.
Il Paese dei permessi di soggiorno a pagamento (ennesimo lucro della malavita organizzata).
Il Paese dei datori di lavoro che pretendono la restituzione di una parte dello stipendio dopo le recenti riforme sulla tracciabilità dei pagamenti.
Il Paese dei caporali.
Il Paese dello scandalo per le tangenti a ciclo ventennale, dove la prassi prevede l’impunità per i corruttori e agevolazioni per i corrotti.
Il Paese che è assoggettato anche al Vaticano, uno stato che, ad esempio, vanta tanto di bandiera nera per il riciclaggio di denaro proveniente da fonti illecite.
Il Paese dove il partito più longevo dell’attuale Parlamento risulta essere la Lega Nord.
Il Paese delle stragi impunite (di Stato, mafiose, terroristiche, ecc), in modo tale da poter essere attribuite a rotazione a soggetti politici o eversivi diversi a seconda del tornaconto mediatico ed elettorale, da notare che, ad esempio, per stragi avvenute circa cinquanta anni fa, a stento si conoscono gli esecutori materiali, e mai i veri mandanti.
Inoltre, ci sono numerosi casi di nostri concittadini rimasti vittime del “fuoco amico” o di errori internazionali come la strage del Cermis in campo Italiano o l’uccisione di Nicola Callipari per citarne uno dei tanti, dove il nostro Paese per poco non ha dovuto chiedere persino scusa per l’accaduto.
Il Paese che ha inventato il sistema bancario per poi diventarne vittima sacrificale.
Il Paese dove l’unica certezza che viene offerta ai cittadini è la precarietà.
Il Paese delle famiglie che durano meno delle coppie di fatto.
Il Paese che non riconosce il suo “paradiso naturale” ed è sempre alla ricerca di quello fiscale.
Il Paese delle opere pubbliche incompiute.
Il Paese dove ci si trova sempre nella morsa dei politici “futuri candidati” che col … tempo ti offriranno un posto di lavoro o una pensione da falso invalido.
Il Paese che ha contribuito ad istituire l’Europa e che verrà destituito dalla stessa.
Il Paese che non conosce crisi quando si tratta di acquistare armi come i famosi F35, 130 velivoli da guerra che costeranno 20 miliardi di euro, frutto dei proventi dei tagli alla cultura, all’istruzione, alla ricerca e alla sanità.
Il Paese in cui prostituzione e droga sono legali solo nei palazzi del potere.
Il Paese dei diritti acquisiti per i pochi fortunati eletti.
Il Paese che ha detto e dovrà dire ancora NO AL NUCLEARE !!!
Vorrei ricordare che l’Italia molto presto dovrà discutere dello smaltimento delle scorie dei vecchi siti nucleari sparsi sul territorio e in arrivo dall’estero (Francia, Inghilterra). Inoltre non mi stupisce il fatto che non si discuta mai delle testate nucleari (90), che gli Stati Uniti ci hanno gentilmente imposto di custodire nelle basi di Aviano e di Ghedi Torre.
Il Paese che trae il minor profitto , dagli oramai esigui, stanziamenti per l’istruzione dei cittadini.
Il Paese con il maggior numero di pornostar candidate alla carica di sindaco, semplicemente perché sono volti noti.
Il Paese dove le “escort” vengono scortate dalle forze di polizia.
Il Paese dei morti sul lavoro che aumentano ogni anno e non fanno più notizia.
Il Paese del gioco d’azzardo legalizzato da uno Stato che non offre alternative.
Il Paese “dell’unità di crisi” permanente.
Il Paese della “campagna elettorale” permanente.
Il Paese dove la televisione pubblica è assoggettata al Governo con metodi che definirei da dittatura cinese.
Il Paese dove le leggi non vengono osservate e rispettate, soprattutto, nei palazzi in cui vengono promulgate.
Il Paese delle famose auto-blu che prima o poi diminuiranno per legge, probabilmente perché le prossime vetture le compreranno di un altro colore.
Il Paese dove chi finisce in galera, nella maggior parte dei casi non ha prestato attenzione al messaggio scritto in piccolo sulla targa presente in tutti i tribunali: “la legge ha due pesi e due misure per tutti “.
Il Paese dei condoni che incentivano evasione fiscale e abusivismo edilizio.
Il Paese dove non si può combattere realmente la mafia, perché della dirigenza del “belpaese“ rimarrebbe ben poca cosa.
Un Paese cattolicissimo sulla carta ma latitante nei luoghi di culto.
Il Paese del calcio, che puntualmente viene preso a calci da coloro che pilotano le partite.
Molto in sintesi, le suddette, sono alcune delle credenziali pubblicizzate con le quali ci rapportiamo, nostro malgrado, con il resto del mondo, è ora di cambiare registro ed iniziare a capire che il sistema in cui viviamo non ci porterà da nessuna parte, anche perché i cittadini italiani onesti subiscono più di una volta le stesse tipologie di vessazioni sia in campo nazionale che internazionale.
Le continue notizie negative che ascoltiamo o leggiamo non ci devono abbattere ma bensì spronarci perlomeno al confronto.
Un Italia migliore esiste ed esisterebbe se non venisse puntualmente soffocata e messa in secondo piano, ad esempio nel caso dei festeggiamenti di carattere nazionale, reputo anacronistiche le ”parate Militari” da terzo mondo.
Ritengo inutile festeggiare e inneggiare alle armi, le parate dovrebbero essere invece cortei, composti da tutti i medici senza frontiere, membri di emergency, tutti i volontari che giornalmente aiutano i meno fortunati, le associazioni che lottano contro la mafia, tutti i cittadini che vogliono far valere le proprie ragioni e non vogliono sentirsi ospiti nella propria Nazione, tutti coloro i quali se pur sottopagati restano in Italia per migliorare il loro Paese perché credono in quello che fanno oltre a tentare di agevolare le future generazioni e tutti coloro i quali vogliono ricordare ed insegnare al resto del mondo l’immensa quantità di cultura, arte, invenzioni, sport, ecc., di cui l’Italia è stata e lo è ancora artefice, affinché sia da stimolo per la NASCITA di un vero orgoglio di unione nazionale che venga dal profondo dell’anima e non dagli spot.
Emanuele Merla