Il resoconto della seduta di venerdì 11 novembre
Si torna in aula dopo la question time di martedì scorso e si inizia con il uno scambio di accuse tra Mangiacotti e Cappucci sull’orario di inizio della seduta. Mangiacotti ricorda di esser stato sempre puntuale, a differenza della maggioranza, e di aver acquistato durante la vecchia amministrazione un orologio per l’aula consiliare che è stato poi rimosso.
“Questa abitudine deve finire, noi per essere in orario veniamo in aula molti minuti prima a differenza di qualcun altro che prende scuse come “non ho trovato parcheggio” o altre banalità. Siate responsabili“, invoca Mangiacotti.
Il Sindaco per placare gli animi chiede di comprare un nuovo orologio che funga da misuratore dell’orario ufficiale da collocarsi all’interno dell’aula.
Tensione tra Chiumento e Mangiacotti con il primo che si scaglia contro il capogruppo PD: “da lei, il più suffragato, e con la sua esperienza non mi sarei aspettato una richiesta del genere. Lei non si può permettere di fare lezioni all’attuale Presidente del Consiglio. In passato mai si è iniziato in orario. Se deve essere un attacco politico non lo accettiamo” rincara l’esponente PSI.
Prima dell’ordine del giorno l’assessore Ricciardi risponde alle due interpellanza lasciate senza risposta a causa della sua assenza di martedì: la prima è un interpellanza sui lavori alla nuova struttura ASL di Corso Roma, fatta da Bertani e Mangiacotti. L’assessore dichiara che entro breve i bambini dell’asilo nido saranno spostati nella nuova sede di via Amigò appena saranno terminati i lavori di sistemazione per poi riqualificare la struttura di Corso Roma.
Pietro Fania interpella sempre Ricciardi sullo stato di degrado della zona di viale della Gioventù, zona densamente abitata e fulcro di molte attività. Un territorio che va tenuto in ordine e nella dovuta considerazione da parte dell’amministrazione. Il capogruppo UDC chiede di utilizzare il milione di euro del P.I.R.P. per riqualificare la zona, soldi che secondo l’assessore non possono essere spostati per la fogna bianca.
Si apre la discussione politica sul tema caldo della settimana, l’immigrazione. Bertani addita il Sindaco come “Borghezio del Sud”. “Quello che pensa Pompilio è rispettabile, ma il Sindaco non può gettare ai media un pensiero, dei concetti esecrati sia dalla destra che la sinistra e che crea alla collettività un certo disagio. Non si possono esternare concetti che fomentano delle code razziste e xenofobe che non penso siano nella cultura del Sindaco, ma ancora presenti in una sparuta minoranza di cittadini. Cotugno ha cercato di difendere l’indifendibile con l’opinione di non aver creato prima una pianificazione. Una scusa, visto che a giugno c’erano altri migranti presso una struttura ricettiva della città senza che succedesse niente. Con la scusa dei migranti si è voluto attaccare la Regione per i disagi di domenica dovuti alla mancanza di fogna bianca. Dobbiamo pensare a stimolare la Regione senza fare guerre con attacchi anche personali. Diamoci da fare tutti per risolvere questa situazione con un atteggiamento costruttivo verso tutte le istituzioni senza fare la guerra a chicchessia. Spero che le polemiche cessino perché la nostra comunità è ispirata da Padre Pio”, ha dichiarato l’esponente dell’IdV.
A gettare altra benzina sul fuoco ci pensa Santoro (PD): “Critico il comunicato che asserisce che la città e centro di cristianità nel mondo ma si oppone all’ingresso di extracomunitari. Poi crea un allarmismo infondato per 50 persone che verranno nella nostra città. Avrebbe potuto spendere le sue forze per risolvere i veri problemi della città. Ennesima occasione persa. L’ospitalità di queste persone poteva essere un esame di laurea per la Città dell’Accoglienza e riconciliazione. Il cambiamento è iniziato, infatti ora siamo per tutti città xenofoba e razzista”.
Non manca la replica di Pietro Fania: “Tutta Italia ha parlato di questa questione. Sembra parlare più a nome proprio che della comunità. Vorrei sentire i pareri di tutti i consiglieri di maggioranza. Polemiche che offuscano il buon nome della nostra città!”.
Prende la parola Luigi Pompilio che spiega: “Sorrido quando ci si sforza ad affibbiarmi appellativi come xenofobo e razzista. Mi conoscono tutti, conoscete la mia via e tutto potete dirmi fuorché tacciarmi di ideologie discriminatorie. Nel momento in cui mi ritrovo una comunicazione di un albergatore che mi comunica la sottoscrizione di una convenzione per l’accoglienza di immigrati, mi sono preoccupato. Non conoscendo i numero ho cercato di contattare la Protezione Civile Regionale ma nessuno voleva parlare col sottoscritto. Non conoscendo niente, non avendo contezza del fenomeno mi sono reso conto di un fatto oggettivo: la Regione non ci ha volutamente coinvolto, ignorandoci completamente. Il comunicato è stato diretto in quella ottica di protesta contro i vertici della Regione che ci hanno bypassato in questo programma di accoglienza. Noi non possiamo ritrovarci ad essere accusati di non aver accolto queste persone con la dignità che deve contraddistinguere ogni essere umano. I fatti successi a Lampedusa e Manduria ci hanno messo in allarme perché ripeto noi non sappiamo il numero delle persone e delle convenzioni. Oggi ho fatto un ennesima missiva per sapere da Amati i numeri di questo transito. Una presa in giro di questa portata non può essere da me tollerata. Non possiamo derogare le responsabilità ad una mera speculazione politica da parte del governo regionale. Amati si è giocato tutta questa faccenda in maniera politica, clientelare e subdola. Il progetto dei PAI è valido ma Amati non trova la maniera di poterci finanziare. Per rispondere a Santoro, mi sono ritrovato con una politica commerciale gestita dalle passate amministrazioni in maniera disastrosa. Dal mio insediamento ho fatto della legalità e della sicurezza del territorio un mio cavallo di battaglia. Tutta questa situazione danneggia l’immagine della nostra città nel mondo, un immagine che stiamo cercando con tanta fatica di riqualificare. Per questo ho spostato l’attenzione sulle strutture della riviera. L’accoglienza cristiana è altro, quella che si preoccupa di darle condizioni dignitose con un transito che sia di arricchimento spirituale e culturale”.
La parola passa ai consiglieri di maggioranza. Cotugno (UdC) rilegge quanto scritto sul suo profilo Facebook: “Occorreva un piano di accoglienza con interventi mirati di inserimento nella comunità. Gli immigrati sono uomini da trattare col dovuto rispetto”.
Sulla stessa linea Longo Domenico (Fli): “Ho chiesto un po’ in giro. Molti cittadini sono preoccupati. Ho chiesto personalmente a molti che sono d’accordo con noi, con un accoglienza mirata e pianificata che permetta a queste persone di vivere civilmente nella nostra città”.
D’accordo a metà con le parole di Pompilio è Michele Crisetti: “Per cortesia istituzionale la Regione doveva almeno avvisare il nostro Comune. Manifestavo al Sindaco comunque le mie perplessità sui toni e le parole utilizzate in quel comunicato. Toni che avranno di li a poco scatenato un effetto dirompente sull’opinione pubblica. E’ difficile per tutti essere cristiani, l’accoglienza fa parte del nostro DNA. Bisogna abbassare i toni, penso che tutti siamo disponibili ad una accoglienza che sia concertata fra tutti, istituzioni in primis. Il tutto avrebbe sicuramente giovato alla nostra immagine. Bisogna trasformare questa criticità in opportunità, invitando tutti a metterci la faccia in questa buona azione ”.