La minoranza chiede il ritorno tra i banchi dell’aula consiliare
Seduta di Consiglio Comunale movimentata quella andata in ‘onda’ (è il caso di dire) giovedì 28 maggio. Un’assise virtuale svoltasi anche stavolta in videoconferenza sulla piattaforma Zoom, un metodo che non è andato giù all’opposizione che non si è presentata all’appello ed ha lasciato il consigliere Miglionico a farsi portavoce del malumore: “Abbiamo chiesto di svolgere le sedute del Consiglio Comunale, nonché i lavori delle commissioni, in presenza e non in videoconferenza, una modalità, a nostro avviso, che compromette, non solo la possibilità di approfondire i temi all’ordine del giorno, ma crea disguidi, rallentamenti e incomprensioni a causa della precarietà dei collegamenti. Tale richiesta non l’avete accolta” ha tuonato il consigliere UdC che ha parlato a nome di tutti i consiglieri di minoranza.
La seduta prevedeva la discussione di importanti accapi quali: l’approvazione del rendiconto della Gestione per l’Esercizio 2019, l’approvazione definitiva Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2020-2022 e l’approvazione del Bilancio di Previsione Finanziario 2020-2022.
Anche su questo Miglionico è stato lapidario: “Un bilancio che a nostro avviso non risponde assolutamente ai bisogni della nostra città. Oggi che l’Europa, il Governo centrale, la Regione sono impegnati nell’affannosa ricerca di fondi per l’aiuto delle famiglie e delle imprese che si trovano ad affrontare una crisi economica senza eguali a causa della pandemia del COVID-19”. Il consigliere UdC elenca una serie di capitoli sui quali, secondo l’opposizione, i conti non tornano: parcheggi, mensa, imposta di soggiorno e imposta rifiuti. “Questi ed altri ulteriori risparmi, avrebbero potuto essere utilizzati per l’emergenza COVID. Per noi è un bilancio minimo, simile a quello che può redigere un commissario prefettizio in regime di crisi amministrativa. Nessuna programmazione, ma soprattutto, nessuna visione politica riguardo al futuro delle attività economiche per il dopo COVID. Un bilancio che ci costringerà a continue variazioni e a continui Consigli Comunali. Noi non ci stiamo!” – ha concluso l’esponente dello scudocrociato lasciando la seduta.
Di diverso parere il consigliere di maggioranza Cusenza, secondo il quale quello proposto è “un bilancio che risponde alle esigenze della città e che poteva essere occasione di un sano confronto politico”.
Il consigliere Masciale ha presentato un emendamento al Bilancio di Previsione per destinare parte del cosiddetto avanzo di amministrazione all’emergenza Coronavirus.
La seduta è continuata con la discussione e gli interventi degli assessori e degli altri consiglieri comunali presenti.
Antonio Pio Cappucci (Riformisti per San Giovanni): “Voteremo questo emendamento perché rispecchia le finalità per le quali l’avanzo di bilancio può essere destinato. Ci consente inoltre di mantenere fede ad un impegno preso in campagna elettorale. Completare la fogna bianca: abbiamo rimediato agli errori del passato, alle mancanze di altri. Ci facciamo carico di questo grande passo per la città. Basta demagogie e populismo”.
Sull’emergenza Covid e sulla ripartenza di settori strategici Cappucci è stato chiaro: “Stiamo lavorando su degli accorgimenti sui margini di interventi che competono al comune, Imu e Tari: faremo ogni sforzo per venire incontro alle esigenze di chi è stato danneggiato da questa emergenza coronavirus.
Il bilancio va a fotografare una situazione di qualche mese fa, previsioni di entrata e spesa non sono le stesse. Sarà per forza di cose soggetto a variazioni. La ripartenza deve rappresentare una opportunità di crescita, bisogna rivedere la scala delle priorità. Una sfida di cambiamento che dobbiamo accettare con coraggio. Dobbiamo mettere mano al rafforzamento dell’organico per far si che la macchina funzioni a dovere e rispondendo alle esigenze dei cittadini”.
Accapi tutti approvati dalla maggioranza e lunedì si torna in aula (virtuale) per un’altra seduta di consiglio comunale, che si preannuncia infuocata.