L’opposizione permette lo svolgimento del Consiglio
E’ stata una seduta di Consiglio comunale ricca di argomentazioni quella andata in scena ieri sera a Palazzo S.Francesco.
L’opposizione garantisce il numero legale, non garantito dalla sola maggioranza per la temporanea assenza iniziale del consigliere Russo (motivi familiari come spiega lui stesso all’ingresso in aula).
A surriscaldare gli animi prima della discussione degli accapi la diatriba interna al PD. Il Consigliere Antonio Santoro prende la parola per chiarire la sua posizione: “Attualmente il gruppo consiliare del Partito Democratico è formato da due anime nettamente distinte. Un’anima è in maggioranza e l’altra è all’opposizione – dice Santoro riferendosi al suo compagna di banco Mangiacotti -. Stesso discorso vale per il Partito. Mangiacotti non può rappresentare più la voce del partito in Consiglio Comunale perché ha disatteso la volontà della direzione di sottoscrivere la fine anticipata di questa Amministrazione”.
Non si è fatta attendere la replica di Mangiacotti che ha confermato l’esistenza di due anime all’interno del partito: “Anche io sono forza di opposizione ma ribadisco il mio impegno per risolvere i reali problemi della nostra città, come peraltro ho ribadito più volte. Nel momento in cui dovessi fallire non esiterò a dimettermi dalla carica di consigliere comunale”.
Si passa poi alla discussione degli accapi. Il Regolamento per l’applicazione dell’imposta municipale propria (IMU) e la determinazione delle relative aliquote per il 2014 vengono approvati con 8 voti favorevoli (9 gli astenuti). L’IMU rimane invariata. Introdotta su proposta del gruppo di Agire Insieme l’esenzione del comodato gratuito da padre in figlio.
Gli accapi sul regolamento per l’applicazione della tassa rifiuti (TARI) e l’approvazione delle relative tariffe vengono approvati con 9 voti favorevoli. 8 i voti contrari con l’opposizione che accusa l’amministrazione di aver agevolato solo determinate categorie (bar, ristoranti e pescherie) e aver sovraccaricato in maniera sproporzionale tutte le altre attività.
La discussione si accende sull’ultimo accapo aggiuntivo ‘Approvazione schema di convenzione e capitolato d’oneri per la concessione della gestione del campo B di viale della Gioventù’. L’opposizione per bocca di Antonio Pio Cappucci chiede il ritiro dell’accapo in quanto i consiglieri di minoranza non hanno avuto l’opportunità di visionare la cartellina con lo schema di delibera. Addirittura il consigliere Crisetti non aveva nemmeno ricevuto la PEC di convocazione quale membro della commissione apposita. “Ci sono state delle palesi violazioni del regolamento – chiosa Cappucci – che ha impedito al sottoscritto e agli altri consiglieri di svolgere a pieno le nostre prerogative di Consiglieri Comunali”. Al ‘niet’ dell’Ufficio di Presidenza i consiglieri di opposizione, con le eccezioni di Mangiacotti e Palladino, abbandonano l’aula. “Siamo amareggiati per quanto accaduto – dichiarano fuori dalla sala consiliare i consiglieri di minoranza-. Di fronte alla nostra apertura e disponibilità non è corrisposto un eguale comportamento da parte dell’amministrazione. Ricordiamo che se questa sera il Consiglio si è svolto regolarmente lo si deve esclusivamente alla nostra presenza, questa si realmente responsabile nei confronti della città. Abbiamo impedito l’applicazione delle massime aliquote per le tariffe comunali, con un grave danno nei confronti dei cittadini e della categorie produttive”.
Insomma l’opposizione porge la mano, l’amministrazione erge il muro negando ogni spiraglio al confronto.
Significativo quanto scritto dal Consigliere Santoro su Facebook: “Il sindaco dichiara che esiste una maggioranza trasversale. Il presidente del consiglio afferma che il ritardo di un consigliere di maggioranza non ha un significato politico ma è dovuto a motivi familiari. Alcuni consiglieri si definiscono di opposizione, qualche altro tace, evidentemente si vergognano di dire che sostengono il Sindaco, ma votano gli accapi e sostengono il Sindaco permettendo il carpe diem. Evviva la coerenza, evviva la trasparenza, evviva il senso di responsabilità”.