Atti vandalici e sporcizia per quello che un tempo era il salotto della città
La ‘basulata‘, il passeggio quotidiano, il luogo classico dello struscio domenicale. È Corso Umberto I, quello che un tempo era il salotto della città. Dall’estirpazione degli alberi di Piazza dei Martiri e lungo tutto il corso (nei primi anni 2000) negli anni è diventata un’arida distesa di pietre laviche che permettono il passeggio estivo solo nelle ore serali della giornata a causa della temperatura rovente della pavimentazione.
Passeggio? Quasi un’utopia di questi tempi; quella che doveva essere zona pedonale si è trasformata in breve in pista ciclabile e circuito per monopattini ed ogni mezzo di locomozione elettrico, in spregio di ogni direttiva e ordinanza comunale.
Per non parlare del cattivo comportamento di alcuni (per fortuna tanti sono corretti) padroni dei nostri amici a quattro zampe, che spesso permettono di espletare i bisogni fisiologici nel bel mezzo del corso o della piazza senza che raccolgano le deiezioni. Spesso si tratta di cani di razze non propriamente tranquille e già note alle cronache lasciati scorrazzare senza museruola e senza guinzaglio che si azzannano tra loro tra lo spavento di famiglie che vorrebbero solamente passeggiare, come lecito, senza ritrovarsi in situazioni a rischio.
Gli amministratori spesso si trincerano dietro le solite dichiarazioni, “non ci sono mezzi e uomini per i controlli ecc”.; sarebbe auspicabile potersi affidare ad un sistema di videosorveglianza per stanare i trasgressori e i cattivi comportamenti.
A tutto ciò si aggiungono gli atti vandalici spesso perpetrati ai danni del patrimonio comunale: nelle ultime settimane è stata danneggiata, quasi distrutta, la panchina rossa installata in piazza don Bosco simbolo della violenza contro le donne. Pochi giorni fa è stata divelta la fontana dell’acqua nella villetta di Sant’Onofrio. Altri arredi, panchine, fioriere, sono spesso danneggiate ad opera di bulli anche di piccola età che non trovano di meglio che distruggere ogni cosa per il semplice gusto di farlo.
Il tutto tra la disperazione degli abitanti delle strade attigue al corso che denunciano schiamazzi di ragazzi a tutte le ore del giorno e della notte, che abusano di alcol e altre sostanze. E qui potremmo aprire un dibattito sull’educazione loro impartita, ma questa è un’altra storia.
Insomma, manca la basilare educazione civica, mancano i controlli e mancano soprattutto le sanzioni. Manca il senso di comunità e di rispetto del bene comune.
Un deterrente per questo tipo di comportamenti potrebbe essere rappresentato, come accennato, dall’adozione dei sistemi di videosorveglianza nel centro cittadino.
L’occasione potrebbe essere proprio martedì prossimo quando
nella I Commissione consiliare si parlerà del regolamento della
videosorveglianza. Abbiamo appreso che nella bozza elaborata con il contributo
della Polizia Locale, è contenuta una vera e propria disciplina in materia. L’obiettivo
è quello di poter fornire, al più presto, alle forze dell’ordine uno strumento
efficace, utile e incisivo per poter quotidianamente reprimere e prevenire
questi fenomeni di microcriminalità.
Insomma, una città ‘normale’, oggi, in assenza di senso civico dei propri
cittadini (non tutti per fortuna), non può fare a meno di strumenti indispensabili
per assicurare il rispetto della legalità.