L’Alberghiero “Michele Lecce” presenta il Progetto contro la violenza di genere
Nell’accogliente cornice dell’Auditorium dell’ I.P.E.O.A. Michele Lecce di San Giovanni Rotondo, nella mattinata di giovedì 23 gennaio si è svolta la cerimonia di presentazione del progetto “Cosa bolle in pentola: centomila, uno, nessun stereotipo”, che sarà realizzato dall’Associazione “Impegno Donna” e dal CAV “Da donna a donna” in collaborazione con la realtà scolastica sangiovannese.
Relatrici dell’incontro la criminologa, la dottoressa Laura Ciapparelli, la psicoterapeuta Daniela Cautadella e la pedagogista Roberta Laccetti: rappresentanti di un’associazione che, da sempre, è attiva nelle sue più svariate forme di intervento e prevenzione contro il Disagio, l’Abuso e la Violenza, su donne e minori.
Per arginare ed eliminare tutte le forme di violenza verso la popolazione femminile e non, per contrastare anche quelle forme di discriminazione fondate sull’identità di genere ed orientamento sessuale e per diffondere la conoscenza delle profonde modalità che determinano la violenza di genere, fondamentali le attività di sensibilizzazione rivolte alle giovani generazioni promosse dal Centro Antiviolenza e dal “Telefono Donna” attraverso seminari ed incontri nelle scuole, di ogni ordine e grado.
«Il progetto – dichiara il , Dirigente Scolastico Luigi Talienti – ha una valenza didattico e formativa eccezionale, e, nonostante l’incontro si sia tenuto in un giorno lavorativo, massiccia è stata la presenza dei genitori dei ragazzi, orgogliosi dell’invito rivolto loro dal sottoscritto e dall’intero corpo docente. Le famiglie non devono essere relegate ad un ruolo marginale nella vita scolastica dei figli, ma ne sono attori a pieno titolo ed in maniera attiva, in ogni fase e momento di ogni suo dispiegarsi.
Il sopracitato progetto, infatti, prevede degli incontri, sia con gli alunni, sia con le loro famiglie. Entusiastica la partecipazione dei ragazzi che, con diligenza ed attenzione, hanno accolto l’iniziativa, una delle tante che si metteranno in campo in questa comunità scolastica, al fine di avviare un percorso di socializzazione e sinergie, in cui tutti, nessuno escluso, siano protagonisti. Una scuola che deve aprirsi al territorio, rafforzare il rapporto con le famiglie, con le quali bisogna stare dalla stessa parte, per porre fine a quel dilagante verificarsi in cui, spesso, famiglie ed istituzioni sono tra esse confligenti.
La giornata del 23, è stata caratterizzata dalla partecipazione di un sistema che ha visto l’ingresso in campo di tutti gli attori sociali, anche nelle vesti di relatori : la Procura di Foggia, nella persona del dottor Paolo Sirna, l’UEPE, Ufficio di Esecuzione Penale Esterna, con gli interventi della sua direttrice, la dottoressa Mirella Malcangi, quelli del Sostituto Procuratore di Foggia, il dottor Bafundi Vincenzo, la scrittrice sanseverese, Maria Teresa Infante, distintasi da sempre per il suo impegno nella lotta contro la violenza sulle donne.
Non posso esimermi dal ringraziare, tra gli altri, anche l’assistente sociale, Angela Soccio, dell’unità di prevenzione del Sert di San Giovanni Rotondo, referente del CIC della nostra scuola, con la quale collabora da molti anni.
Prima dell’incontro, sono venuti a porgere i saluti, anche Ufficiali della Compagnia dei Carabinieri che, unitamente a quelli del Sindaco della città di San Giovanni Rotondo, il Professor Michele Crisetti, non hanno potuto partecipare alla conferenza per impegni istituzionali, ma che sento il dovere di ringraziare vivamente per l’appoggio e il sostegno profusi.
A grande voce, e con grande orgoglio, posso affermare di aver assistito ad una manifestazione lampante di una realtà territoriale, che collabora in sinergia, attraverso un infaticabile lavoro Interistituzionale. E siamo solo all’inizio».
Una comunità scolastica, quella diretta dal Professor Luigi Talienti, nella quale si respira un clima di serenità, e, che, si prefigge grandi obiettivi, investendo in tutti gli ambiti della vita sociale.
Attraverso questo Progetto, la Scuola si impegna affinché tutti gli alunni possano maturare uno spirito identitario riflettendo su quanto sia importante favorire la conoscenza e l’identificazione dei segnali della violenza, per contrastarla e abbattere gli stereotipi di genere.
L’incontro è stato moderato dalla professoressa Dimartino Felicia, mentre la conclusione dei lavori è stata affidata alla voce della poetessa e scrittrice, Maria Teresa Infante, che ha incitato i ragazzi a pensare con la propria testa, a non uniformarsi a nessuno, per la sola paura di sembrare diversi. «Ciò che accade oggi, intorno a noi,che assistiamo al doloroso aumentare dei femminicidi, non può considerarsi normalità. Chi ci ama, ci rispetta e vuole il meglio per noi. Gli atteggiamenti offensivi e denigratori, minano la nostra dignità personale e sgretolano le nostre sicurezze. Esistono diverse forme di violenza e, quella fisica, ad esempio, è l’apice di violenze psicologiche perpetrate e reiterate nel tempo, che destabilizzano la nostra identità. L’insieme di queste manipolazioni mentali subdole, prende il nome di “Gaslighting”. Termine mutuato dal titolo del film : “Gaslight” (Angoscia)di Alfred Hitchcock con Ingrid Bergman, che narra di un marito che, cerca di portare la moglie alla pazzia, a causa di un’eredità in gioco».
Un finale dal grande coinvolgimento emotivo e commozione fra gli astanti, ha suscitato la lettura di una bellissima poesia, fra le numerose, che la Infante, ha scritto per onorare la memoria della giovanissima Sara Scazzi, scomparsa nell’agosto del 2010, la ragazza pugliese di soli quattordici anni, vittima del degrado morale della sua stessa famiglia.
DERUBATA…
Maria Teresa Infante
Era la primavera dell’amore
dei primi baci e delle gambe al sole
quando i tormenti delle notti insonni
morivano su una pagina di Dante.
Era l’idea di te, che dilagava schietta
oltre il muretto e i banchi della scuola
era la voglia che cresceva in fretta
mentre accorciavi svelta la tua gonna.
Era di te l’età, in cui credevi
che dal balcone si toccasse il cielo
ma dietro l’angolo del tuo mulino
hanno rubato i sacchi di farina.