Carote nere: un antitumorale naturale
Il concetto cardine di un corretto apporto di fibra alimentare è stato individuato da una ricercatrice dell’Università del Queensland (Australia), la quale scoprì che tale componente alimentare di derivazione vegetale protegge i polifenoli, potenti antiossidanti presenti in frutta e verdura, assicurando un potere anticancerogeno a livello intestinale. Per la ricerca sono state utilizzate, in particolare, le carote nere, principali fonti di antocianine, composti policromatici che reagiscono con gli antiossidanti quali ossigeno molecolare e radicali liberi riducendo i danni molecolari nei tessuti.
L’assunzione di fibra stabilizza l’attività intestinale poiché, non essendo digerita dall’apparato gastrointestinale umano, arriva tal quale nell’intestino dove, successivamente, promuove il transito fecale. Tuttavia, la flora intestinale rappresentata dai batteri commensali riesce a supportare la fermentazione della fibra in modo tale da rilasciare le sostanze legate ad essa, polifenoli inclusi.
Purtroppo, gli scarti della polpa, ricchi di fibra, vengono eliminati quando si spreme la frutta. Per questo motivo, molti succhi non sono utili né per tenere pulito l’intestino, né per proteggerlo dal cancro con gli antiossidanti, che vengono in gran parte persi prima di arrivare nel colon. Al contrario, secondo la ricercatrice australiana mangiare frutta e verdura crude o cotte ma soprattutto bere succhi che contengano anche polpa, aiuta non solo a funzionare come spazzini nell’intestino ma anche a sfruttare le proprietà antitumorali dei polifenoli.
Federico Fabrizio