Duro affondo del capogruppo di Città Attiva
L’Amministrazione Cascavilla non ha ancora compiuto i due anni di attività amministrativa e già non ha più i numeri. Nell’importante seduta consiliare prevista per ieri sera, solo in otto si sono presentati: assenti i consiglieri dissidenti Cappucci Mauro, Natale (Lega) e Cusenza (Città attiva). Il segretario generale ha dovuto prendere atto della mancanza del numero legale ed ha quindi annullato la seduta. Subito dopo lo scioglimento dell’assise il primo cittadino ha convocato tutti nella sala riunioni (anche i rappresentanti politici delle forze della coalizione) per fare il punto della delicata situazione. Pare che il Sindaco abbia congelato le dimissioni, nel tentativo di ricucire uno strappo che a molti pare ormai insanabile.
Si, a soli ventidue mesi dall’inizio della consiliatura guidata da Costanzo Cascavilla, i conti non tornano.
A mettere il cosiddetto coltello nella piaga ci pensa il consigliere, ormai ex della maggioranza, Gaetano Cusenza: “Per la verità, già dopo pochi mesi dall’inizio dell’Amministrazione, ho apertamente fatto notare che, due gruppi politici su sei, pensavano di farla da padrone. Con il passare dei mesi la situazione è peggiorata, fino a vedermi costretto, personalmente, ad allontanarmi dalla maggioranza e ritirare l’appoggio politico della lista Città Attiva”.
Ma quali sono le cause che hanno portato a questo tracollo?
“A mio parere due – chiosa Cusenza -. Prima causa: il Sindaco dall’inizio del suo mandato non è riuscito a fare il gioco di squadra, fondamentale in una coalizione politica. Su dieci consiglieri che componevamo la sua maggioranza, il Sindaco ha sempre avuto un rapporto privilegiato con tre-quattro Consiglieri, oggi pare se ne sia aggiunto un altro, privilegiando la minoranza della maggioranza. Alcuni gruppi politici, per il semplice fatto di aver indicato la candidatura a Sindaco di Costanzo Cascavilla, lo hanno avuto in pugno: “Il Sindaco fa quello che diciamo noi”. Oggi, devo ammettere, che è andata proprio così. In questi circa due anni di Amministrazione si è potuto notare chiaramente che i Consiglieri dei due Gruppi, si occupano di tutto: turismo, politiche sociali, urbanistica, scuole etc… Sia chiaro con scarsissimi risultati”.
Cusenza si scaglia senza giri di parole su alcuni suoi ex ormai colleghi della variegata maggioranza Cascavilla citando particolari interessanti: “Se in qualche iniziativa, sempre gli stessi Consiglieri, non hanno avuto un ruolo, non vi dico cosa hanno provato a fare. Cito un solo esempio: il Centenario dell’arrivo di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, celebrato lo scorso 28 luglio 2017. Cose assurde. Hanno tentato di far saltare l’ambizioso e interessante programma che il Comitato aveva preparato (portato poi a termine con risultati meravigliosi). Ci hanno provato in tutte le maniere, ma non ci sono riusciti perché si sono trovati di fronte un Comitato deciso, unito e compatto”.
“Seconda causa. Nella coalizione guidata da Cascavilla, ci sono quattro-cinque Consiglieri che hanno fatto parte dell’Amministrazione Pompilio. Pertanto capisco che alcuni di loro, i soliti noti, più qualche altro, per continuità, avrebbero voluto che tutte le iniziative incompiute dell’Amministrazione precedente venissero approvate sic et simpliciter. Un esempio su tutti: il Piano Urbanistico Generale”.
Cusenza ripercorre tutte le tappe: “Nel luglio 2016, a dieci giorni dall’insediamento della Giunta, iniziammo a parlare del PUG. La proposta dei due Gruppi fu: “il PUG l’ho abbiamo già adottato, è pronto e pertanto va approvato”. Dissi al Sindaco che questa storia non mi convinceva. Così mi misi a studiare il PUG, le norme urbanistiche, consultai moltissimi tra ingegneri e architetti. Mi recai in Regione e in Provincia e arrivai alla conclusione che il PUG adottato aveva moltissime criticità: è stato votato da una maggioranza molto risicata; non aveva quasi nessun parere degli organi sovracomunali, soprattutto quello dell’Autorità di Bacino; la nuova destinazione di alcuni terreni (cosa peggiore). In parole semplici, il PUG così adottato non poteva essere approvato. Piuttosto, andrebbe revocato. La reazione dei Consiglieri “sostenitori del PUG” fu molto dura, mi accusarono: di essere scorretto, di tenere bloccata la Città, di andare in giro a vedere i terreni, di non volere il PUG, di essere contro lo sviluppo della Città”. Come è andata a finire? Il PUG è stato sequestrato dalla Procura della Repubblica. La situazione si è profondamente complicata”.
Cusenza cita altri esempi: “L’appalto sulla Pubblica Illuminazione, che dopo due anni con contratto firmato, non riesce ad andare in esecuzione. Perché? Oppure la tanto attesa e mai troppa sperata fogna bianca e mitigazione delle acque. Circa cinque anni fa, in Consiglio Comunale, si fece un eclatante ribaltone perché si dovevano realizzare queste opere fondamentali per la nostra Città. Chi furono i Consiglieri che fecero il ribaltone? Più o meno gli stessi Consiglieri Comunali di cui sopra. La storia si ripete inesorabilmente. Onestamente già all’epoca non ci avevo mai creduto che si cambiasse maggioranza in corso d’opera per realizzare le suddette opere. Oggi, infatti, dopo cinque anni la situazione è peggiorata. La città si allaga sempre di più. E cosa dire del turismo? La nostra città deve, e subito, curare l’accoglienza dei pellegrini e dei turisti. In questi circa due anni di amministrazione solo tanti viaggi, anche all’estero, da parte dei suddetti consiglieri, senza mai conoscerne le motivazioni, gli esiti ed i risultati di tali viaggi. Anziché organizzare il turismo a San Giovanni Rotondo, alcuni Consiglieri hanno pensato bene di fare i turisti in Italia e all’estero. E’ bene che mi fermi qui”.
Il consigliere giunge ad una conclusione: “Sono stato io scorretto o piuttosto qualche altro? Ritengo un errore concludere la consiliatura dopo nemmeno due anni. Una soluzione ci sarebbe. Il Sindaco ha ottime qualità. E’ capace. Ha dimostrato grandi attitudini amministrative, ma, in qualità di Sindaco, ha una responsabilità importante, pertanto non può permettere che questa consiliatura vada a conclusione prima della scadenza naturale. Ma ha una sola possibilità: cambiare rotta, immediatamente. Se vuole un consiglio, deve prestare la stessa attenzione a tutti i Consiglieri della maggioranza e di ascoltare talvolta anche quelli di minoranza”.
Poi si rivolge direttamente al primo cittadino: “Aldo Moro diceva: “Anche chi non ti ha votato si fida di te. Tu, Costanzo, almeno fidati di chi ti ha votato”. E’ normale avere simpatie per alcuni ed antipatie per altri. In questi mesi, mi sono reso perfettamente conto che il Consigliere X è un tuo amico e il Consigliere Y, magari, meno amico. Ma tu sei il capo di una coalizione, pertanto tutti i consiglieri, al di la dell’amicizia, vanno trattati alla stessa maniera. Così pure i dirigenti, i funzionari, i dipendenti (non puoi coinvolgere solo e sempre uno-due) e soprattutto i cittadini, per te, devono essere tutti uguali. E’ tempo di dare un calcio alle tante cose, che non sono andate bene fino ad ora e, di investire su pochi progetti, ma ben riusciti. Ti suggerisco di stare lontano da chi, pochi mesi fa, ti voleva buttare giù e oggi stranamente ti difende. Non escludere che ci riprovi”.
Il capogruppo di Città Attiva conclude con una sorta di appello al sindaco in difficoltà: “Permettimi di aggiungere un ultima cosa: dai un calcio forte forte a chi, Consiglieri e ‘Consigliori’ senza idee e senza un programma, ma con fare da ‘padroncelli’, pensano di condizionare una Città”. Posso sembrare arrogante con questi consigli, ma penso di averne tutte le ragioni, in virtù del sostanziale contributo elettorale, e non solo, che la lista Città Attiva ha dato alla tua elezione a Sindaco. Infatti con il nostro passaggio all’opposizione, la tua maggioranza è diventata minoranza. Provaci! Capisco, ti costerà l’amicizia di qualcuno, ma recupererai una intera città”.