Oksana, fuggita dalla guerra, dà alla luce Nicol. Per Giulia il ‘battesimo’ del suono
Un messaggio di pace, in questi tremendi giorni segnati dal conflitto tra Russia e Ucraina, arriva dalla nostra Casa Sollievo della Sofferenza.
La piccola Nicol e la sua mamma Oksana ce l’hanno finalmente fatta. La prima è venuta al mondo ieri precisamente alle 13.45 , con un parto cesareo d’urgenza effettuato nell’Unità di Ostetricia e Ginecologia. Starà in osservazione in Terapia Intensiva Neonatale per qualche giorno, a scopo precauzionale
Loro due, mamma e figlia, assieme al piccolo Luca di 3 anni e alla nonna, sono scappati dall’Ucraina subito dopo l’inizio della guerra. Hanno viaggiato per decine di ore in auto prima di raggiungere la Polonia, poi un volo Varsavia-Roma. A Roma, per prendersi cura di loro ed accoglierli, c’erano gli amici di Biccari, un piccolo paesino sui Monti Dauni.
Andrey, il papà, è rimasto in Ucraina. Da piccolo era stato ospite a Biccari assieme ad altri bambini ucraini che vivevano nei dintorni della centrale nucleare di Chernobyl.
Quelle estati si sono trasformate in una bella amicizia con i ragazzi del paese. Oggi sono tutti adulti, e nel tempo hanno continuato ad alimentare questa loro amicizia a distanza, fino alla proposta di pochi giorni fa: “Venite a Biccari, lì c’è la guerra. Pensiamo a tutto noi”.
«Io Starò qui a Luc’k con l’esercito tutto il tempo che serve – ha riferito al telefono Andrey , il papà della piccola -. Questa è la mia terra, questa è la mia gente. Grazie all’Italia, alla comunità di Biccari, agli amici Anna, Michele e Peppino. Grazie al loro invito la mia famiglia è al sicuro. Grazie anche all’Ospedale, ai medici, alle ostetriche, al personale di sala operatoria e del reparto, grazie a tutti. Non smetterò mai di ringraziarli. Non vedo l’ora di vedere la piccola Nicol, e di riportarla qui, assieme a tutta la mia famiglia. Sarà possibile solo quando smetteranno di cadere le bombe e ci sarà la pace».
Oksana è al sicuro in Ostetricia. La piccola Nicol, un simbolo di speranza, di pace, di rinascita, è al sicuro in Terapia Intensiva Neonatale. A loro ci penserà l’Ospedale.
Anche il piccolo Luca è al sicuro, assieme alla nonna, grazie all’affetto della comunità di Biccari.
All’appello manca solo Andrey, al fronte come tutti gli uomini. A lui, e a tutti coloro che sono costretti a combattere, li affidiamo con le nostre preghiere a San Pio da Pietrelcina, affinché questa guerra fratricida finisca al più presto.
Un’altra storia di rinascita arriva da Giulia, una bimba che sempre ieri ha vissuto l’esperienza più incredibile della sua vita.
Nel 2020 la diagnosi di sordità neurosensoriale bilaterale profonda è stata la conferma dei tanti sospetti di mamma Daniela e papà Vincenzo che, dopo diversi insuccessi terapeutici, si sono rivolti al Centro Implantologico di Casa Sollievo della Sofferenza per donare una speranza in più alla loro bambina.
L’equipe del Centro Implantologico di Casa Sollievo le ha attivato il cosiddetto ‘orecchio bionico, posizionato lo scorso 14 febbraio dai medici chirurghi dell’Unità di Otorinolaringoiatria, Aurelio D’Ecclesia e Lucio Vigliaroli.
Il tecnico di audiologia ha subito confermato l’attività del segnale. Poi Giulia ha iniziato sbattere i suoi occhioni grandi, ha arricciato le sopracciglia incuriosita da quel nuovo suono mai sentito prima d’ora. Uno sguardo alla mamma poi al papà. Il giochino sonoro stretto tra le mani e schiacciato ripetutamente ha dato la conferma definitiva: Giulia sente!
A distanza di un mese dall’intervento di impianto cocleare multicanale su misura all’orecchio destro «questa mattina – spiega Aurelio D’Ecclesia chirurgo dell’Unità di Otorinolaringoiatria dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza – abbiamo poggiato sulla cute di Giulia la parte esterna dell’impianto cocleare, che automaticamente ha iniziato ad inviare dei segnali all’orecchio bionico interno che, stimolando il nervo acustico, hanno permesso la riattivazione dell’udito».
«Il percorso di nostra figlia inizia oggi – concludono i genitori Vincenzo e Daniela – siamo consapevoli che non mancheranno le difficoltà, ma le affronteremo con il sorriso perché Giulia era sorda e la vita le ha riservato un dono speciale. Il nostro grazie va a tutto il personale che si è preso cura della nostra bambina in particolare al Reparto di Otorinolaringoiatria che ogni giorno sceglie di porre il paziente al centro di tutto. Dopo la nostra esperienza possiamo chiaramente affermare che qui a San Giovanni Rotondo ogni paziente riceve il prodotto a misura del suo bisogno».
Fonte news e foto: Casa Sollievo della Sofferenza