“Padre Pio pregò per impedire ai nazisti di catturare Papa Pio XII”
di Stefano De Bonis
Nel lontano 1943 Padre Pio, inginocchiato nel coro della chiesetta del Convento, assorto in profonda preghiera e con il capo tra le mani, invocò l’aiuto di Dio per impedire ai nazisti la cattura di Papa Pio XII; ne fu testimone diretto il Cav. Francesco Morcaldi.
«… corsi al convento – scrive Morcaldi nel suo memoriale – ove trovai Padre Pio seduto accanto al letto del Padre Bernardo Masone da Pietrelcina, gravemente infermo, nella stanzetta accanto al Sacellum. Gli comunicai che le truppe tedesche avevano occupato Roma, invadendo il piazzale e la gradinata di San Pietro. Padre Pio ne fu fortemente scosso, sino alle lacrime, subito s’accomiatò dal malato e si portò nel coro della chiesetta. Ivi lo raggiunsi di lì a qualche tempo per accomiatarmi. Era inginocchiato, assorto in profonda preghiera, il capo tra le mani. Attesi, infine non potendo trattenermi più a lungo mi avanzai; egli sollevò il capo e vidi il suo volto, sconvolto e rigato dalle lacrime. Lo salutai, mi porse la mano che baciai rispettosamente: la sentii percorsa da fremiti. S’avvide dell’emozione che mi assaliva, mi fissò e : “Ciccillo – mi disse – il Papa si salverà”… ».
Solo nel 1972 venne alla luce la verità; infatti, la redazione della “Domenica del Corriere” pubblicò l’intervista esclusiva dell’ex-generale Karl Wolff, comandante delle SS in Italia durante il periodo delle repubblica di Salò, il quale disse: «Sono io l’uomo che doveva rapire il Papa, pochi giorni dopo l’8 settembre 1943, Hitler mi convocò alla “tana del lupo” e mi disse: le ordino di occupare il Vaticano, di mettere al sicuro i suoi archivi e i suoi tesori, e di portare al Nord Pio XII e
Padre Pio sapeva non solo che Pio XII era in pericolo ma, dopo preghiere e lacrime, sapeva anche che il Papa si sarebbe salvato.
Stefano De Bonis