Intanto, l’ufficio preposto pare abbia rallentato, se non fermato, la distribuzione dei sacchetti
Con ritardo ma è arrivato il passaggio al contratto full-time per i 16 dipendenti della Lombardi Ecologia impiegati a tempo parziale. La “beffa” è però la durata di questo passaggio. Ai dipendenti era stata difatti “promessa” una durata dell’impiego a tempo pieno a partire da Giugno, per i 5 mesi utili a coprire la fase sperimentale dall’attuale raccolta porta a porta. Cosa che aveva spinto anche l’Amministrazione con il sindaco in primis, insieme al consigliere Mimmo Longo, a sventolare la bandiera del full-time per i dipendenti della ditta appaltatrice facendone un baluardo dell’efficienza amministrativa.
Le firme di questi giorni ridimensionano ancora una volta gli annunci in pompa magna di Palazzo San Francesco, tra l’altro oggi in piena crisi politica e con “sede amministrativa vacante” dopo l’azzeramento della giunta prima e delle dimissioni del primo inquilino poi.
Situazione complessa e di difficile interpretazione. Gli unici punti fermi, quindi, sono l’ennesima delusione, da un lato, per i dipendenti della Lombardi Ecologia, e la possibile fine anticipata dei famosi 5 mesi di sperimentazione del servizio, dall’altro. Se si considera l’avvio del porta a porta nella sola parte est, a metà maggio, e si assume la data di scadenza dei tre mesi di contratto per i dipendenti (a metà settembre) anche come possibile termine del periodo sperimentale, potrebbero essere alla fine solo quattro i mesi di sperimentazione, e in ogni caso, non i cinque mesi annunciati dagli amministratori, per coprire l’intera Città.
Nel frattempo molti cittadini hanno segnalato la sospensione della distribuzione delle buste da parte dell’ufficio preposto. La motivazione formale sarebbe la fine delle scorte disponibili. Sui social si sono scatenate le proteste e i reclami del popolo del web. Alcuni sostengono di aver visto e documentato la presenza delle buste, ma essendo stati sbagliati i calcoli e le stime per coprire l’intera sperimentazione ritengono si stia razionalizzando la distribuzione in attesa di ripristinare il livello delle scorte.
Quale che sia la motivazione, è comunque sintomo di una gestione oramai niente affatto soddisfaciente. Tra la poco efficiente campagna di comunicazione, il calvario dei facilitatori, macchine incendiate, durata dei contratti disattesa, piccole discariche nei quartieri dove resistono i vecchi cassonetti, la mancanza dei sacchetti e, aggiungiamoci l’inciviltà di alcuni cittadini, la situazione è davvero critica e mal gestita.
Un vero peccato perché da anni questa Città ha bisogno di un efficace sistema di raccolta differenziata, anche per vedere diminuite le tasse sul servizio rifiuti dopo la “mazzata” Tares dello scorso dicembre, come promesso dal sindaco alle aziende e attività locali che protestarono per aumenti da capogiro della tassa.
Chiaro che le responsabilità per il mancato avvio della differenziata in questi anni siano da attribuire anche alle ultime due amministrazioni che hanno preceduto l’attuale primo inquilino di Palazzo San Francesco, ma il caos gestionale attuale è tutto figlio di questa amministrazione. Volendo essere buoni si è dimostrata quantomeno incapace di interfacciarsi e farsi valere nei confronti della ditta che gestisce il servizio.
PMA