La relazione dell’ingegner Antonio Scala che spiega i motivi della mancanza di segnale per i canali Mediaset. Pazientate qualche altro giorno e attenti alle truffe
Per la zona di San Giovanni Rotondo, il passaggio definitivo delle reti di trasmissione televisive alla tecnologia digitale per via terrestre, sta avvenendo in maniera non indolore.
A differenza di altre località appartenenti all’Area Tecnica 11 dove i disagi sono stati temporanei e risolti, nella quasi totalità dei casi, con la semplice risintonizzazione dei decoder DVB-T o con la riprogrammazione dei televisori con decoder integrato, nella zona ai confini di tale Area, i disagi persistono, specialmente per i canali del Gruppo Mediaset.
Durante la fase sperimentale, iniziata diversi anni or sono con il contributo statale per l’acquisto dei costosi decoder DTT, la città godeva di una buona copertura dei due principali Mux provenienti dal vicinissimo Monte Celano, precisamente:
il Mux della RAI (Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rai 4, ecc.) sul Canale 51 ed il Mux di Mediaset (Canale 5, Rete 4, Italia 1, Boing, ecc.) sul canale 64, entrambi appartenenti alla Banda UHF e per di più, i due canali, rientravano nella V Banda.
Il Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze (PNAF) elaborato dall’Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni e controllato dal Ministero dello Sviluppo Economico ha determinato, per la nostra zona due profondi cambiamenti, riguardante i canali nazionali:
1) il dislocamento del MUX principale della RAI dal ripetitore ubicato su Monte Celano a quello su Monte Sambuco (Motta Montecorvino) associandolo al Canale 32 in isofrequenza con il ripetitore di Monte Caccia (Nord-barese). Oltre tutto, chi riceve da quest’ultima direzione di propagazione, il segnale è affetto, soventemente, da fenomeni di dissolvenza dovuta alle varie condizioni degli strati atmosferici che variano i parametri di rifrazione delle onde elettromagnetiche.
2) lo slittamento di frequenza, sul ripetitore di Monte Celano, del MUX principale di Mediaset dal canale 64 al canale 49 in isofrequenza con la postazione Toppo della Guardia (Volturino), con un diagramma di radiazione dell’antenna trasmittente totalmente differente da quello precedente.
Inoltre, il recepimento delle Direttive Europee impone una forte riduzione della potenza di trasmissione dei suddetti ripetitori; anche perché la trasmissione con modulazione digitale richiede una potenza inferiore rispetto alla modulazione analogica, a parità di ricezione.
Il risultato dell’operazione, dunque, vede per San Giovanni Rotondo, una copertura maggiore dell’80% dei canali principali della RAI ed una copertura del tutto insufficiente per i canali principali in chiaro del Gruppo Mediaset ed una criticità ulteriore per quelli di Mediaset Premium.
I tecnici del gruppo “Mediaset Industriale”, consapevoli del basso livello di intensità del segnale che, mediamente si riscontra con riferimento a 10 metri di altezza dal suolo, hanno dato la massima priorità (valore 1 nella scaletta dei problemi sul digitale, nel sud Italia) per colmare il “Gap” di segnale.
Dovendosi districare, tra i limiti di potenza imposti, tra autorizzazioni per eventuale installazione di Gap-filler (ripetitori di esigua potenza dell’ordine di pochi watt), tra posizionamento ottimale (per esempio la scelta del sito più vicino possibile alla congiungente il baricentro delle utenze televisive ed i ripetitori Rai di Monte Sambuco, in modo che si possa ricevere tutti i segnali con gli impianti di antenne preesistenti senza neanche dover cambiare la direzione, eccetto per sistemi modulari, tipici dei grossi condomini), tra altre difficoltà ecc., nessuno, degli addetti ai lavori, può quantificare i tempi tecnici per il raggiungimento dello stato dell’arte, fissato dalla norma, ad un valore maggiore dell’80% di copertura.
Il consiglio è, quindi, quello di pazientare qualche altro giorno in attesa degli interventi e non affidarsi a tecnici ed antennisti che propongono “miracoli”, approfittando della buona fede (e del portafogli) degli utenti, in particolare di quelle categorie facilmente suggestionabili come gli anziani.
Ing. Antonio Scala