Un “Monte” di formazione
Le attività dell’associazione “Monte Celano” di San Marco in Lamis in favore dei soggetti svantaggiati
Continuano con successo le iniziative di formazione programmate dall’associazione “Monte Celano” di San Marco in Lamis in collaborazione con la Regione Puglia, il Coordinamento del Piano di Zona, l’assessorato ai Servizi sociali di San Marco in Lamis e l’istituto “P. Giannone”.
Al corso di 600 ore per decoratore di ceramica, partito a metà settembre, frequentato da 14 ragazzi disabili, si è affiancata anche un piano d’azione per la sensibilizzazione sui diritti dei disabili. Una serie di incontri programmati dall’associazione “Monte Celano”, presieduta da Michele La Porta, finalizzati a portare alla conoscenza dei familiari le normative, le opportunità e le occasioni formative in favore dei ragazzi disabili. Previsti quattro incontri nei comuni di San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo, San Nicandro Garganico e Rignano Garganico.
“Abbiamo voluto incontrare associazioni che operano nel sociale e famiglie di ragazzi disabili – afferma Donato Rispoli dell’associazione “Monte Celano” – per sensibilizzarli sulle opportunità e sui diritti dei disabili. In sostanza la nostra associazione si mette a disposizione per attività di consulenza per veicolare informazioni, incentivi economici, opportunità di lavoro riservate ai ragazzi disabili e alle loro famiglie”.
Attraverso l’iniziativa, battezzata “Piano di azione, interventi di comunicazione e sensibilizzazione sui diritti dei disabili”, l’associazione sammarchese ha distribuito un kit formativo, contenente un cd-rom sui riferimenti normativi, tutte le indicazioni per fruire delle agevolazioni fiscali, oltre alle opportunità del cosiddetto collocamento mirato a favore delle categorie protette.
“La formazione come opportunità di sviluppo, ma soprattutto come margine al rischio di esclusione sociale – sostiene Vincenzo Villani presidente del coordinamento del Piano di zona – sono temi che ci vedono da sempre impegnati in politiche di sostegno e di condivisione all’azione di enti e associazioni. Lo svantaggio non può diventare motivo di esclusione, ma opportunità di integrazione”.