Il Presidente Nicola Pinto querela "La Gazzetta del Mezzogiorno"
Il presidente della Comunità Montana del Gargano, Nicola Pinto, querela la Gazzetta del Mezzogiorno per una serie di servizi apparsi nei giorni scorsi sulle pagine locali del massimo quotidiano nazionale. Il riferimento è ad alcuni articoli firmati dal corrispondente locale Francesco Antonio Trotta rispetto ad una serie di "non verità" apparse sulla Gazzetta di Capitanata il 5 e il 7 settembre 2007 e recanti notizie giudicate tendenziose e fuorvianti dallo stesso Pinto.
"Fare il giornalista vuol dire prepararsi culturalmente e professionalmente – spiega Pinto in una nota diramata alla stampa – conoscere le leggi e soprattutto scrivere per informare e non per tornaconti personali. L’autore dell’articolo apparso a pagina 8 della edizione dauna della Gazzetta lo scorso 5 settembre, intitolato ‘Comunità nel caos’ è sicuramente non informato su ciò che scrive. Non sa, per esempio, che gli organi della Comunità montana nell’ultima riunione dell’Organo Rappresentativo hanno approvato l’equilibrio di bilancio e gli interventi finanziari atti a consentire alla giunta di programmare l’attività dell’Ente approvando il Piano Esecutivo di Gestione. Quindi la parte politica ha fatto il suo dovere e non risponde di eventuali ‘anomalie’ dell’apparato tecnico-amministrativo. Il corrispondente della Gazzetta ha, a mio avviso, diffamato il sottoscritto e l’Ente che rappresento. Per quanto riguarda il termine della diffida la sua scadenza non era il 3 settembre 2007, ma il 7 settembre c.a. Poi per ciò che concerne il paragone tra l’attuale amministrazione della Comunità e la passata giunta Mazzamurro, voglio precisare se si tratta di situazioni nettamente diverse. Mazzamurro è stato mandato a casa da una maggioranza reale di consiglieri dell’Ente, che lo ha sfiduciato. Nell’attuale vicenda si discute dell’art. 12 comma 4 della Legge Regionale n. 20 del 4 novembre 2004: chi deve eleggere eventualmente il nuovo presidente, il vice-presidente e un componente dell’organo esecutivo? Si deve attendere la nomina dei consiglieri da parte di tutti i comuni in cui si è votato il 27-28 maggio 2007 o si può proseguire con quelli attualmente in carica?".
E non è tutto. Pinto spiega che l’articolista ha fino al 2009 un contratto di addetto stampa presso il Parco Nazionale del Gargano, oggi rappresentato da una conduzione di centro-destra, che vede il sindaco di Rodi Garganico, Carmine D’Anelli, alla guida della Comunità del Parco e primo firmatario della richiesta di convocazione dell’Organo Rappresentativo della Comunità Montana del Gargano.
“Il giornalista Francesco Antonio Trotta – continua Pinto – dimentica di citare nei sui articoli, del 5 settembre e del 7 settembre 2007 (a pag. 9 e intitolato ‘Pinto si arrende’), il nominativo di D’Anelli. E’ una pura dimenticanza o non lo cita per evitare grane al Parco? Il sindaco di Rodi in fondo è il suo datore di lavoro ed è da sempre un mio avversario politico. E poi chi si comporta illegalmente, Nicola Pinto che non convoca il consiglio o Trotta che da addetto stampa del Parco scrive anche sulla Gazzetta (…). Mi rifiuto, da iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Puglia, di continuare a leggere notizie di un giornalista che fa solo disinformazione. Querelo pertanto Trotta e la Gazzetta anche se mi dispiace per il suo direttore responsabile, Lino Patruno, che nulla ha a che vedere con questo personaggio, deontologicamente lontano anni luce dalla categoria dei giornalisti pugliesi e italiani (…)”.
Ufficio Stampa
Comunità Montana del Gargano