Regionali: San Giovanni di nuovo a secco. È tempo di riflettere
C’era il rischio di una debacle e alla fine così è stato. Il personalismo elevato all’ennesima potenza, la mancanza di dialogo, l’incapacità di fare sintesi, da sempre gli atavici mali della nostra comunità hanno portato all’ennesima delusione elettorale.
San Giovanni Rotondo capitale del disfattismo politico dunque: anche questa volta nessuno dei suoi 9 candidati è riuscito ad accaparrarsi un seggio nel nuovo consiglio regionale.
Un vero peccato se si pensa che in questa tornata alla circoscrizione foggiana sono stati attribuiti ben dieci seggi, equamente divisi tra maggioranza e opposizione.
Detto della netta vittoria di Michele Emiliano su Raffaele Fitto, la cocente sconfitta della Lega e il trionfo del PD, l’attribuzione dei seggi ha portato parecchie sorprese.
Per il Partito Democratico entreranno nell’assise di via Gentile il super suffragato Raffaele Piemontese, con le sue oltre 21 mila preferenze; Paolo Campo, anche lui riconfermato e la sorpresa Teresa Cicolella. Delusione per il sangiovannese Matteo Masciale che raccoglie 3364 preferenze, secondo dei non eletti dietro anche ad Anna Rita Palmieri. Un risultato per certi versi a sorpresa visto che il sangiovannese era dato come uno dei favoriti per un seggio.
Buon risultato per Filippo Barbano che si attesta a 2136 preferenze nella lista Senso Civico.
Il candidato che ha sperato più di tutti di accedere in consiglio è stato l’ex sindaco Antonio Squarcella che ha chiuso a quota 1508 preferenze, secondo nella lista dei Popolari dietro a Sergio Clemente.
Delusione per Costanzo Cascavilla e Italia in Comune che non porta nessun candidato in consiglio: l’ex primo cittadino della città di San Pio raccoglie 771 preferenze, una candidatura di servizio che non è servita al raggiungimento della soglia del 4% per la sua lista.
Cocenti delusioni per i candidati della coalizione di centrodestra: Nunzia Canistro si conferma comunque tra le più suffragate tra le donne attestandosi a 2036 voti nella lista di Fratelli d’Italia.
Anche la Lega non sfonda e ne fa le spese la giovane Marianna Natale che chiude a quota 911 preferenze: anche la venuta di Matteo Salvini nella città di San Pio non ha giovato in termini di voti all’esponente locale del carroccio, che perde anche il seggio in consiglio comunale essendosi dimessa prima della partita per le regionali.
Delusione, la seconda dopo la sconfitta al ballottaggio per le comunali del 2019, anche per Giuseppe Mangiacotti e la sua lista UdC-Nuovo PSI: l’ex presidente del consiglio comunale si attesta a 1753 preferenze ma la lista, obiettivamente la più debole del lotto fittiano, non sfonda lo sbarramento.
Nel Movimento 5 Stelle Salvatore Biancofiore totalizza 847 voti, piazzandosi quarto nella lista che ha visto l’elezione della foggiana, ma sangiovannese di adozione, Rosa Barone.
In linea con la percentuale della lista Cittadini Pugliesi – Conca Presidente il risultato di Francesco Mangiacotti che si attesta a 251 preferenze.
La flotta foggiana che approderà a Bari sarà quindi composta per la maggioranza da Raffaele Piemontese, Paolo Campo, Teresa Cicolella (PD); Sergio Clemente (Popolari); Antonio Tutolo (Con).
Merita una menzione il vulcanico ex sindaco di Lucera: già idolo del web con le sue esilaranti dirette in dialetto durante il lockdown, ottiene un vero e proprio plebiscito con oltre 7600 preferenze.
Per la minoranza approdano in consiglio: Giandiego Gatta (Forza Italia, alla sua terza legislatura sempre nella fila dell’opposizione); le new entry Joseph Splendido (Lega) e Paolo dell’Erba (La Puglia Domani); il veterano Giannicola De Leonardis (Fratelli d’Italia) e la pentastellata Rosa Barone.
Per i sangiovannesi appuntamento al 2025, nella speranza che questa delusione aiuti la città a crescere e mettere da parte egoismi e divisioni.