Appuntamento presso la Biblioteca "M.Lecce" sabato 7 ottobre alle ore 18:00 con il “Presidio del libro”
Sabato 7 ottobre alle ore 18:00 il “Presidio del libro” di San Giovanni Rotondo presenta il “Dizionario del dialetto di San Marco in Lamis”, che ha visto la luce grazie all’ opera instancabile di Grazia e Michele Galante.
L’iniziativa si svolge presso
Di questa opera, Tullio De Mauro, nella prefazione scrive “con i suoi 20.000 lemmi il dizionario di Grazia e Michele Galante mostra di andare oltre il vocabolario di base e della più immediata quotidianità o della tradizione locale. Opportunamente si amplia al lessico della vita sociale, scolastica, religiosa, al lessico morale e intellettuale. Ci restituisce così l’ immagine di un idioma vivo, usato a tutto campo” e ancora “ ( questo) dizionario ha tra gli altri il merito di offrirsi non solo a una consultazione puntuale e però occasionale ma di invitarci anche a una lettura distesa e continua, gustosa e affascinante, in cui risuonano nette, precise, documentate, l’ eco del passato e le voci del presente”.
Il Presidio del libro di San Giovanni Rotondo, presentando all’ Associazione dei Presidi il progetto tematico annuale, scriveva: “In tempi di globalizzazione si avverte sempre più forte la necessità di opporre a una inarrestabile omologazione un’ azione paziente di salvaguardia di luoghi e paesaggi, memorie e tradizioni, gusti e gesti sapienti, lingue, suoni e dialetti…
Questa opportuna operazione di salvaguardia e “ presidio” di un patrimonio che si è sedimentato nei secoli e che rischia di essere spazzato via nel corso di pochi decenni, non deve però significare chiusura ed esaltazione di una diversità o addirittura di una presunta superiorità
L’ evoluzione culturale infatti si alimenta di contaminazioni costanti e reciproche e di un’ osmosi che deve essere ricercata e favorita e non certo guardata con sospetto.
Il nostro presidio ha dimostrato in questi anni di non essere sfiorato da simili tentazioni: ha infatti ospitato con grande soddisfazione e arricchimento autori balcanici quali Sarajlic, Zemljar, Llesanaku; e poeti americani tra cui
Per questo motivo riteniamo legittimo e non sospetto proporre un progetto tematico che parli di noi, del nostro territorio e soprattutto del lavoro, anzi dei lavori che, anche se scomparsi o oramai poco praticati, hanno segnato profondamente il paesaggio, la cultura e l’ economia di Capitanata.
Abbiamo dato spazio all’ interno di questo percorso a Giovanni Rinaldi che ha presentato il suo libro: “ La memoria che resta” e la mostra “ I treni della felicità”.
Questo operatore culturale, parlando della sua ricerca afferma: “.. mi occupo spesso dei "libri che mancano" ovvero delle memorie (del lavoro e delle culture) dei tanti che, anche quando scrivono, sono fuori non solo dalla gestione del potere ma anche dal mercato librario. Sento sempre più l’ urgenza di presentare il lavoro sul “ libro che non c’è” e che è sempre più difficile scrivere, non solo perché i testimoni scompaiono e con loro storie e memorie, ma anche perchè
è estremamente difficile tenere desta l’ attenzione su questo patrimonio..”
Mara De Felici