Antonio Cafaro
"Quadrifoglio San Giovanni Rotondo"
Sono Antonio Cafaro, cittadino di San Giovanni Rotondo, interessato al bene-Comune della nostra città, candidato consigliere nella lista Quadrifoglio che sostiene la candidatura a sindaco di Gennaro Giuliani.
Ritengo che le elezioni siano da intendersi sempre come una opportunità di cambiamento in progress da non perdere e da perseguire.
Come sempre, anche questa volta, esercitare il diritto di voto sarà condito dalla speranza di non sbagliare o indovinare la persona giusta per il bene-comune.
Ma come si può scegliere ed avere la certezza che tale scelta porti a cambiamenti positivi?
Non si può e le storie amministrative degli ultimi anni non aiutano ad essere ottimisti.
In questo momento non voglio parlare né di crisi della politica, né di antipolitica, non voglio parlare neanche di nuova politica o ideali o coscienza sociale.
Voglio provare a parlare di voto come credito di fiducia.
Chi ha perso la fiducia andrà ad esercitare il proprio diritto di voto?
Tra quelli che andranno ancora una volta a votare:
Alcuni riporranno la loro fiducia in partiti politici. Altri in persone che, per caratteristiche e immagine, possono assomigliare a personalità garanti di legalità, onestà, correttezza, capacità, progettualità.
Mi domando se io possa essere riconosciuto persona con queste qualità.
Non vi nascondo di riconoscermi queste caratteristiche ed è una presunzione che mi viene da ciò che, con l’aiuto di tanta gente di buona volontà che come me ama questo paese, ho contribuito a realizzare negli ultimi anni per i beni culturali di San Giovanni Rotondo.
L’amore per la mia città non basta comunque a spiegare perché mi sono proposto in questa tornata elettorale.
Confesso che mi sono fatto prendere dall’ansia di non riuscire a vedere questo paese trasformarsi in una vera città dell’accoglienza e della riconciliazione.
Quest’ansia mi ha spinto a farmi avanti.
Altra motivazione è legata alle generazioni future. Non voglio che le future generazioni mi dicano: “tu non ci hai provato, tu non hai voluto metterci la faccia in questa impresa cosi difficile“.
Eravamo un piccolo paese nel Gargano, oggi siamo Città dell’Accoglienza e della Riconciliazione:
perché nessuno possa dire che questa denominazione ci è stata regalata impropriamente, lavoriamo perché San Giovanni diventi città, sia nell’immagine urbanistica, sia nei servizi, che nei contenuti socio-culturali.
Il nostro futuro non ci chiede di trasformare San Giovanni in città dei fiori, città dello sport o dei casinò.
Abbiamo il destino di costruire una città a forte configurazione religiosa-spirituale in armonia con tutto ciò che offre il territorio e la storia del Gargano.
Questo non significa che dobbiamo costruire una città di santi, ci basta essere umani e civili tra noi e con gli altri, con quanti verranno a visitare questo paese e presentarlo con un vestito decente.
Ci basta lavorare consapevoli dei nostri limiti, ma attenti a non perdere altro tempo. Spendersi per questo progetto si può, se i tuoi interessi coincidono con i miei: io ci sono.
Con simpatia,
Antonio Cafaro