Vademecum per il voto e fac-simile delle schede elettorali
Il 4 marzo 2018 si svolgeranno le elezioni politiche. Gli elettori italiani saranno chiamati alle urne per eleggere i nuovi deputati e senatori del Parlamento. Sono elettori della Camera tutti i cittadini italiani, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Per votare al Senato è necessario aver compiuto venticinque anni.
Il voto è sancito dall’articolo 48 della Costituzione; esso è personale, eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è un diritto e un dovere civico.
Si vota nella sola giornata di domenica 4 marzo, dalle 7.00 alle 23.00, subito dopo la conclusione delle operazioni di voto e l’accertamento del numero dei votanti avranno inizio le operazioni di scrutinio, cominciando dallo spoglio delle schede per l’elezione del Senato.
Per esprimere le proprie preferenze è necessario presentarsi ai seggi con un documento d’identità, munito di fotografia, rilasciato dalla pubblica amministrazione e con la tessera elettorale.
La tessera elettorale si rinnova all’ufficio elettorale del comune di residenza. Gli uffici elettorali resteranno aperti dalle 9 alle 18 nei due giorni antecedenti la data della consultazione e, nel giorno della votazione, per tutta la durata delle operazioni, ossia dalle 7 alle 23.
Nel 2018 si voterà per la prima volta con una nuova ed articolata legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum (dal nome del suo relatore di maggioranza).
Oltre ai parlamentari eletti all’estero (12 deputati e 6 senatori), saranno eletti con metodo maggioritario in singoli collegi uninominali un terzo dei parlamentari (232 deputati e 116 senatori) mentre con metodo proporzionale i restanti due terzi (386 deputati e 193 senatori).
La soglia di sbarramento è al 3% che sale al 10% per le coalizioni.
La legge elettorale prevede, per la Puglia l’elezione di 42 deputati e 20 senatori.
Per la Camera dei Deputati, sono previsti 16 collegi uninominali che vedranno l’elezione di altrettanti deputati, mentre gli altri 26 seggi verranno assegnati attraverso 4 collegi plurinominali.
Per il Senato della Repubblica, invece, ci sono 8 collegi uninominali e 2 collegi plurinominali per l’assegnazione di 12 seggi proporzionali.
Complessivamente i cittadini italiani aventi diritto al voto sono: 51,2 mln (dato aggiornato al 30 giugno 2017), di cui circa 24,8 mln maschi e 26,4 mln femmine. Sul totale degli aventi diritto al voto, 4,2 mln sono gli elettori stimati, residenti all’estero. I giovani alla prima espressione di voto sono oltre 500 mila.
Ad ogni elettore maggiore di 25 anni che si recherà alle urne per le elezioni politiche saranno consegnate due schede: una di colore giallo per il Senato della Repubblica, l’altra di colore rosa per la Camera dei Deputati.
Chi ha meno di 25 anni riceverà la sola scheda per la Camera.
Come detto, la nuova legge elettorale si basa su un sistema misto: per un terzo maggioritario, per due terzi proporzionale. Le schede elettorali riflettono questo sistema.
La scheda è divisa in rettangoli: nella parte superiore di ogni rettangolo è riportato nome e cognome del candidato nel collegio uninominale nella parte inferiore, è presente il simbolo della lista o delle liste che lo sostengono; a fianco a ciascun simbolo compariranno i listini proporzionali bloccati che potranno avere dai 2 ai 4 candidati nel collegio plurinominale.
Sulla parte esterna di entrambe le schede è riportata in carattere maiuscolo la seguente dicitura: «Il voto si esprime tracciando un segno sul contrassegno della lista prescelta ed è espresso per tale lista e per il candidato uninominale ad essa collegato.
Se è tracciato un segno sul nome del candidato uninominale il voto è espresso anche per la lista ad esso collegata e, nel caso di più liste collegate, il voto è ripartito tra le liste della coalizione in proporzione ai voti ottenuti nel collegio».
L’elettore può esercitare il suo voto in tre modi:
- apponendo una croce sul simbolo della lista prescelta;
- apponendo una croce sul candidato uninominale prescelto;
- apponendo una croce sul candidato uninominale e su una delle liste che lo sostengono
In ogni caso il voto così espresso varrà tanto ai fini dell’elezione del candidato nel collegio uninominale quanto a favore della lista nel collegio plurinominale con delle piccole differenze per i voti attribuiti alle singole liste nel caso delle coalizioni.
Nel dettaglio:
- votando solo per una lista il voto si estende automaticamente al candidato uninominale collegato;
- votando solo il candidato uninominale, che è una sorta di capolista di coalizione, il voto è attribuito pro quota tra le liste proporzionali apparentate secondo le opzioni già espresse dagli altri elettori;
- votando una lista e il candidato uninominale collegato l’elettore esprime un doppio voto o voto coerente, che sarà utile per l’attribuzione dei voti alle singole liste della coalizione.
Questa legge, con l’introduzione dei listini bloccati, non prevede le preferenze, perciò ogni segno apposto sui nomi dei candidati plurinominali presenti nel listino non avrà valore di preferenza ma comporterà l’annullamento della scheda.
Anche il voto disgiunto non è ammesso. Quindi, se si traccia un segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato uninominale e un altro segno su un rettangolo contenente il contrassegno di una lista alla quale il candidato non è collegato, il voto è nullo.
Di seguito il Tutorial ufficiale sulle modalità di voto per le elezioni politiche 2018, messo a punto dal Ministero dell’Interno:
Le schede sono, come prevede la norma, di carta consistente e sono fornite a cura del Ministero. Le dimensioni delle schede possono variare sulla base delle liste che concorrono alla competizione elettorale in una data circoscrizione/collegio.
Quest’anno, per la prima volta all’interno della scheda è inserito un tagliando rimovibile, tagliando antifrode, dotato di un codice progressivo alfanumerico, che sarà annotato al momento dell’identificazione dell’elettore. Espresso il voto l’elettore consegna la scheda ben ripiegata al presidente del seggio. È il presidente che stacca il “tagliando antifrode” e, solo dopo aver verificato la corrispondenza del numero del codice con quello annotato al momento della consegna della scheda, la inserisce nell’urna. Dopo la rimozione del tagliando, la scheda tornerà ad essere anonima.
L’elettore non dovrà più inserire la scheda nell’urna, diversamente dalle precedenti elezioni, ma dovrà consegnarla al presidente del seggio.
La novità prevista dal Rosatellum ha lo scopo di contrastare il voto di scambio attraverso l’utilizzo di schede precompilate.