di Gaetano Cusenza
Ma le Province non dovevano sparire? Con l’approvazione della modifica del Titolo V della Costituzione non sono state abolite?
Tutto vero. Ma è altrettanto vero, che la legge 56 del 2014 stabilisce che i Consigli Provinciali devono essere rinnovati. Come è vero anche che il DDL di conversione del Decreto Legge n 90/14 e la Circolare n 32/14 ne stabiliscono le modalità, i tempi e le procedure per il rinnovo.
Quindi le Province continueranno ad esistere, ma non saranno più le stesse. Saranno Enti Locali di secondo livello. Cosa vuol dire? Sicuramente le competenze saranno leggermente riviste. Il Presidente e i Consiglieri Provinciali saranno eletti solo dai Sindaci e dai Consiglieri Comunali, i quali sono portatori di voti, cosiddetti voti ponderati. Per avere una idea: il voto ponderato va da 27 voti, per i Comuni più piccoli, fino a 712 per la Città di Foggia.
Con queste regole, completamente nuove, che rischiano di ridurre la Politica ad un mero calcolo matematico, il rinnovo del Consiglio Provinciale di Foggia è sul nastro di partenza. Si vota il 12 ottobre 2014. Si contenderanno la carica di Presidente tre sfidanti: Francesco Miglio, Franco Landella e Paolo Mongiello. Per i 12 posti di Consiglieri Provinciali scendiamo in campo ben 62 pretendenti.
Si scendiamo, perché ho scelto di ricandidarmi per il rinnovo del Consiglio Provinciale di Foggia, nella Lista Civica UNITI PER LA CAPITANATA.
Anche se iscritto al Partito Democratico, ho scelto una Lista Civica perché ho provato a bussare alla porta della locale sezione del PD di San Giovanni Rotondo, ma il Segretario non era in casa. Silenzio assordante.
Torniamo alla cosa più importante, le elezioni Provinciali.
La Provincia, retrocessa ad Ente Locale di II livello, corre il grande rischio di essere sempre più la cenerentola della Politica. No. Non cadiamo in questo errore.
Le competenze della Provincia restano ben salde: ambiente, agricoltura, turismo, edilizia scolastica, strade etc…, pertanto i programmi contano ancora ed è su di essi che dobbiamo chiedere i voti.
In questi 15 giorni di campagna elettorale, non mi risparmierò di incontrare i Sindaci e i Consiglieri Comunali della Capitanata per discutere, approfondire e trovare insieme un programma realizzabile, che permetta alla nostra Provincia di Foggia di non essere più tra gli ultimi posti delle Province d’Italia.
C’è tanto da fare. Il nostro territorio per continuare ad essere una delle mete turistiche preferite dagli italiani e dagli stranieri deve inderogabilmente avere un Aeroporto. Coste meravigliose, mare splendido, Santuari tra i più visitati al mondo, piccoli Comuni suggestivi, ottima cucina. Ma la gente come ci raggiunge? Abbiamo bisogno di un Aeroporto funzionante.
Siamo la Provincia d’Italia che ha più aziende agricole per la produzione del pomodoro, con ben 19.000 ettari di coltivazione. In questo settore decidono tutto le altre Regioni.
Siamo l’unica Provincia della Puglia che nel suo territorio ha due Ospedali di eccellenza: l’Ospedale Universitario di Foggia e la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, ma siamo la Provincia che ha in sanità la maggiore mobilità passiva, cioè gli abitanti della Capitanata si curano fuori Provincia o addirittura fuori Regione, per una spesa, pari a 60 milioni di euro, che si potrebbe ridurre di molto.
La sfida è proprio questa, cambiare la Provincia di Foggia partendo dalla Provincia di Foggia non da Bari, da Roma o da Bruxelles.
Le politiche che cambiano la realtà sono quelle che non guardano i cittadini dall’alto in basso. Quella è conservazione. E’ la vecchia logica del potere. Sono un inganno.
Le politiche che funzionano sono quelle che cedono potere ai cittadini. Se vogliamo attivare un cambiamento reale dobbiamo cedere potere, dobbiamo liberare le energie diffuse.
O la Politica è cambiamento o è potere.
Il punto di rottura più profondo è tra vecchio e nuovo. Tra una politica chiusa su se stessa, tutta ceto e apparato, e una che si misura con l’innovazione. Perché è credibile. Perché non tradisce.
Il vero potere è far scattare la molla del cambiamento in un popolo. Quella è energia potente.
La Capitanata ha una grande opportunità per rialzarsi. Dipende dalla sua classe dirigente e da tutti i suoi abitanti.
Gaetano Cusenza