In una nota le riflessioni dei Riformisti per San Giovanni Rotondo
La ripartenza diventi una opportunità di rinascita
Il blocco delle nostre vite, speriamo di breve durata, deve indurre a chiederci se, una volta passata la pandemia, dobbiamo riprendere le stesse abitudini e il ritmo di qualche settimana fa oppure, come crediamo avverrà naturalmente, dobbiamo ripensare ad una diversa organizzazione.
Nulla sarà come prima e noi dobbiamo anticipare quello che sarà, inevitabilmente, un mutamento sociale ed economico dell’intera comunità mondiale in tutti i campi e nei settori più variegati.
Ci sarà una nuova architettura, una nuova urbanistica, una nuova politica del lavoro, dei servizi sociali della sanità ma soprattutto una scala di priorità completamente rinnovata. Non ci dobbiamo far trovare impreparati.
L’appello che facciamo oggi è quello di abbandonare le stucchevoli difese di schieramenti che in effetti, oltre a essere anacronistiche, non appassionano più nessuno.
Ci hanno fatto sorridere le polemiche sollevate nei giorni scorsi sui social network da qualche esponente politico ed alcune riferite ad un presunto finanziamento perso dalla amministrazione comunale. Può risultare utile discutere di questo? Noi siamo convinti di no.
Però non fraintendeteci. Non siamo tra quelli “buonisti” che dicono che in questo momento bisogna mettere in quarantena le polemiche. Crediamo invece che si deve prendere coscienza che il mondo dopo questa pandemia è cambiato e che occorre rivedere completamente i ruoli di ciascuno di noi.
In questo momento ci deve interessare poco volgere attenzione ad un finanziamento perso o non richiesto, specie se quell’opera pubblica attualmente non rientra tra i bisogni prioritari dei cittadini.
Il rapporto tra le persone cambierà ed in particolare quello che riguarda i bisogni e le esigenze reali delle persone deve essere valorizzato. Oggi più che mai la pubblica amministrazione deve stimolare, incoraggiare ed affiancarsi ai cittadini, i quali ne devono avvertire la fedeltà e la vicinanza e dedizione ad interpretarne e coglierne le istanze necessarie ed imprescindibili.
Il primo atto forte e chiaro è quello di riconsiderare e valorizzare le risorse a disposizione. Ci sono tanti finanziamenti assegnanti o promessi alla nostra comunità. Rendiamoci promotori di patti ed accordi gli enti erogatori per cercare di dirottare queste risorse sulle vere priorità di cui oggi necessita la nostra comunità. Nelle emergenze e così come si sta delineando l’accordo tra lo stato e la Comunità Europea questo sarà possibile. La pubblica amministrazione dia un segnale in tal senso già dal prossimo bilancio rivedendo e calibrando gli interventi rispetto alle previsioni di qualche settimana fa in cui quest’ultime potevano apparire valide e scontate.
Tutti noi cittadini abbiamo il dovere di contribuire a formare un piano strategico che dia un taglio netto e crei i presupposti per favorire una ripartenza vera ed auspichiamo soprattutto veloce nei tempi. Ci saranno tante famiglie in difficoltà e il compito di una comunità è quello di non lasciarle indietro.
Un pensiero doveroso alle tante donne e uomini che operano nella sanità. In questi giorni abbiamo assistito e abbiamo forse per dell’enorme patrimonio a nostra disposizione nel campo sanitario. Abbiamo tanti operatori nella nostra città. Non dimentichiamoli.
Oltre agli applausi di questi giorni, giusti e spontanei da parte di tutti noi, dobbiamo ringraziarli con atti più tangibili perché sono la nostra forza in momenti di evidente fragilità.
Confidiamo che vi siano le condizioni per poter lavorare raccogliendo tutte le sinergie presenti sul territorio e programmare il futuro e il rilancio della nostra città dopo questa enorme calamità.
Riformisti per San Giovanni Rotondo