Il ricordo a 12 anni dal sisma de L’Aquila di Ilaria e Luciana Pia
Oggi ricorre il dodicesimo anniversario del terremoto che sconvolse L’Aquila e l’Abruzzo. 309 vite furono spezzate dalla furia della terra che si scatenò alle 3.32 della notte del 6 aprile 2009 lasciando una scia di dolore non ancora sopita. Anche San Giovanni Rotondo pagò il suo triste tributo di sangue con la scomparsa di due nostre giovani concittadine, Ilaria Placentino e Luciana Pia Capuano.
Due studentesse dal radioso futuro, due angeli le cui vite furono tragicamente spezzate in quell’infausta notte aquilana lasciando un vuoto incolmabile nel cuore dei loro cari e di tutti i sangiovannesi.
Quei giorni di tristezza unirono la nostra comunità con quella abruzzese, una vicinanza che diede vita ad una prodigiosa gara di generosità culminata con la spedizione di aiuti di prima necessità e la raccolta fondi in favore della popolazioni colpite dal sisma. Gesti che ancora una volta hanno evidenziato il grande cuore e la generosità di tutti i cittadini sangiovannesi.
La città di San Giovanni Rotondo ha onorato la memoria delle due nostre giovani concittadine: ad Ilaria Placentino e Luciana Pia Capuano è stata infatti dedicata la palestra dell’Istituto Magistrale ‘Maria Immacolata’.
Il loro nome campeggia inoltre anche sul piedistallo del monumento denominato “Silenzio”, opera del sangiovannese Corrado Grifa, posizionato al centro della rotatoria di viale Aldo Moro/via S.Salvatore.
Questa mattina, alla presenza di pochi e nel rispetto delle norme AntiCovid, c’è stata la deposizione di una corona di fiori proprio davanti al monumento “Silenzio”.
Il sindaco Michele Crisetti ha ricordato commosso il sacrificio delle due ragazze:
“Sono le 3.32 quando il vostro ricordo sopraggiunge inaspettato in un giorno qualunque e ci ricorda che non ci siete più.
Sono le 3.32 quando
pensiamo che sareste cresciute, diventando professioniste in un mondo che forse
vi avrebbe sorpreso, spaventato, un mondo che a volte fa paura a tutti ma che,
nonostante tutto, ci spinge ad andare avanti anche quando non ce la facciamo
più.
Sono le 3.32 e ci accompagna un doloroso
silenzio, nel pensiero delle ore che hanno seguito il terremoto e che vi hanno
restituite alla nostra comunità come giovani angeli, decretando un cambio di
rotta nella vita di chi vi ha amato e non si rassegnerà mai a tutto
questo.
Sono le 3.32 e vi vedo sorridere serene davanti
a tutti noi, che non accettiamo ancora l’idea che siano passati 12 anni da quella
tremenda notte. Qui, Luciana Pia, qui, Ilaria, il tempo a volte non scorre più
per davvero. Sono le 3.32 sempre, in un momento che non ha fretta di
passare.
Non smetteremo mai di ricordarvi e di portarvi
dentro di noi.
A Luciana Pia, a Ilaria.