“In perpetuo”
Reggio Emilia, 30 aprile – 7 giugno 2009
Nell’ambito della quarta edizione di Fotografia Europea, che da giovedì 30 aprile a domenica 7 giugno 2009 a Reggio Emilia propone un’originale riflessione per immagini sul tema dell’Eternità, Erminia De Luca presenta, nella sede di Palazzo delle Notarie, la sua mostra personale fotografica “In perpetuo”.
Il progetto si inserisce nel contesto di Fotografia Europea, la rassegna annuale internazionale promossa dal Comune di Reggio Emilia e curata dal critico d’arte Elio Grazioli, con l’apporto di numerosi esponenti del panorama intellettuale italiano ed europeo, come Laura Serani, Gabi Scardi, Madeleine Millot-Durrenberger, Melina Mulas, Giovanna Calvenzi, Adriana Polveroni, Paola Borgonzoni Ghirri, Daniele De Luigi, Antonello Frongia.
Erminia De Luca è originaria del Gargano, di San Giovanni Rotondo, una terra fisicamente e storicamente protesa verso il cielo, verso il superiore, che ha sperimentato l’apparizione dell’arcangelo Gabriele, l’opera di Padre Pio e che ogni anno accoglie migliaia di fedeli.
Da quei luoghi e da quelle atmosfere l’artista è stata fortemente influenzata; la convivenza su base quotidiana con esempi così alti l’ha portata, tramite analisi sofferta, alla coscienza della generale inadeguatezza umana.
Il lavoro proposto per Fotografia Europea, In perpetuo, è composto da due serie che si coniugano ed interagiscono arrivando a rappresentare, in sintesi, il continuo mutamento dell’anima dato dall’infinita dilatazione del corpo e dalla costante esplorazione interiore.
La serie Cielo è una visione dell’alto, del mistico, di quell’empireo che secondo le teorie degli antichi Greci era l’ultimo cielo, il solo immobile. Le opere parrebbero quasi foto scientifiche, riprese astronomiche del cosmo, galassie avvicinate. La serie è composta da 5 lavori 100×150 cm.
I Rizomi rappresentano invece quella ricerca di linfa, di confronto, di scambio che ha portato De Luca a cercare altrove. L’artista “cartografa” ha studiato le mappe dello sviluppo dell’essere umano e ci mostra il risultato in una serie di città invisibili, percorsi sotterranei. Il lavoro è composto da 6 stampe 66×100 cm.
De Luca ha scelto di lavorare sempre in pellicola perché apprezza l’elemento materico del supporto, ne ama le imperfezioni, i segni e ne usa la grana che, come ben si evince dai lavori proposti in questa occasione, nel bianco e nero può avere un valore insostituibile.
Infine, per far affiorare la profondità dei neri ‘naturali’, ha scelto il binomio carta/carbone: entrambi i lavori sono infatti stampati con inchiostro carbone su carta cotone.
Biografia di Erminia De Luca
E’ nata nel 1968 a San Giovanni Rotondo (Foggia).
Autodidatta, tra il 1994 ed il 1999 lavora in Puglia e a Roma centrando la sua ricerca su tematiche che spaziano dalla natura morta di fiori all’autoritratto, in particolare attraverso l’uso del negativo o di trattamenti speciali in fase di stampa.
Durante questo periodo collabora con il Centro Culturale il Fotogramma di Roma e viene selezionata per la IV edizione del premio Sebastiano Oschman Gradenigo; espone, per Istruzione e Cultura – Città di Taranto, al Castello Aragonese e anche al Palazzo Ducale di Martina Franca.
Il primo ciclo di lavoro si conclude con la partecipazione alla Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo a Il Mattatoio a Roma.
Dal 1999 si trasferisce a Milano e si sposta “fuori dal sé” trovando nel paesaggio naturale la sua nuova tematica. I soggetti di questa seconda fase di lavoro stanno in bilico con la leggerezza e la quasi-astrazione che le forme finiscono con l’assumere.
Nel 2003 il critico Elio Grazioli la invita con un progetto speciale alla manifestazione Arte all’Arte 2003 (Associazione Arte Continua, San Gimignano). Le immagini, in formato di video, restano parte della collezione permanente del Museo della Mezzadria di Buonconvento – Siena.
Nel 2005 l’incontro con la critica Paola Barbara Sega porta l’artista alla galleria Il Diaframma di Milano dove presenta la personale 25 ASA.
Tra il 2005 e il 2006 realizza l’immagine Gaia per la copertina di “Parametro”, rivista internazionale di architettura e urbanistica, e sette immagini per il libro Architetture invisibili, dell’architetto sensoriale Anna Barbara, pubblicato dalla casa editrice Skira.
Nel 2007 partecipa alla collettiva Lattuada’s Photographers organizzata da Lattuada Studio a Milano ed espone il lavoro Cantici al Sottopasso della Stua del Centro Nazionale di Fotografia del Comune di Padova curato da Enrico Gusella.
Attualmente vive e lavora a Milano.