Si parlerà di diagnostica, attività chirurgica e terapie neoplastiche
Venerdì 20 maggio, nella sala convegni dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza, si svolgerà l’evento formativo “La chirurgia toracica tra tradizione e innovazione” presieduto da Marco Taurchini, direttore dell’unità di Chirurgia Toraco Polmonare dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza.
L’apertura dei lavori vedrà gli interventi di: Domenico Crupi (direttore generale), Domenico Di Bisceglie (direttore sanitario), Antonio Cisternino (direttore dipartimento Scienze Chirurgiche), Evaristo Maiello (direttore dipartimento Oncoematologia), Guglielmo Monaco (presidente della Società Italiana di Chirurgia Toracica) e Maurizio Monaco (presidente della Società Italiana di Endoscopia Digestiva).
La prima sessione, dedicata alla diagnostica, ospiterà la lettura magistrale di Maurizio Boaron, già direttore della Chirurgia Toracica dell’Ospedale Maggiore-Bellaria di Bologna. La seconda e la terza sessione saranno incentrate, rispettivamente, sull’attività chirurgica e sulle terapie delle neoplasie avanzate.
La chirurgia toraco-polmonare dell’Ospedale di San Giovanni Rotondo si occupa delle patologie di interesse chirurgico, benigne e maligne, delle strutture dell’apparato respiratorio, con particolare riferimento alle neoplasie primitive o secondarie del polmone e della pleura, delle patologia delle trachea, della parete toracica, del mediastino e del diaframma. Si occupa inoltre di intervenire sulla tiroide, paratiroide, esofago, cardias, patologia funzionale della giunzione gastroesofagea, iperidrosi palmare e ascellare.
Dal suo arrivo in Casa Sollievo nel luglio scorso, Marco Taurchini ha posto subito tra gli obiettivi l’ottimizzazione delle fasi diagnostico-terapeutiche delle neoplasie del polmone ed, in secondo luogo, l’introduzione di metodiche di chirurgia mini-invasiva come la videotorascopia e la robotica per le patologie esofagee, mediastiniche (spazio mediano della cavità toracica) e polmonari. Ciò comporta meno dolore post-operatorio e una più rapida ripresa funzionale, lasciando inalterata la possibilità di eseguire dissezioni complesse e radicali comparabili alle incisioni chirurgiche classiche.
Fondamentale inoltre è migliorare il collegamento tra medici di medicina generale e medici ospedalieri, e intensificare gli incontri interdisciplinari che coinvolgano periodicamente tutti gli attori del processo terapeutico: chirurghi, anestesisti, oncologi, anatomo-patologi, radiologi, pneumologi e radioterapisti.