Rifondazione Comunista chiede le dimissioni del sindaco Crisetti ed elezioni anticipate
Alla vigilia di un Consiglio Comunale che ha all’ordine del giorno un unico accapo, la “discussione politica”, arriva la nota di Rifondazione Comunista che ritorna sull’argomento crisi amministrativa e chiede a chiare lettere dimissioni del primo cittadino ed elezioni anticipate.
Da settembre la città è ancora in attesa della soluzione decisiva mentre si rincorrono nomi e smentite dei presunti nuovi assessori e i cittadini restano ufficialmente all’oscuro delle (grandi) manovre in atto.
Il silenzio la fa da padrone e da Palazzo San Francesco non trapela alcunché.
La politica dello struzzo
Da molti mesi l’amministrazione comunale guidata da Michele Crisetti è in panne, totalmente bloccata da veti e contro veti di consiglieri comunali per la nomina degli assessori.
Era apparso subito chiaro che le differenze di vedute e di interessi interni alla litigiosa maggioranza, prima o poi sarebbero esplose. Il covid 19 ha semplicemente ritardato la crisi, l’ha congelata per oltre un anno, tenendo sotto la neve dell’emergenza sanitaria tutte le contraddizioni insite in una maggioranza eterogenea, senza visione comune, tenuta insieme solo dalla voglia di vincere le elezioni. Ma si sa che questo non basta e infatti…
A settembre scorso, con la pubblicazione del durissimo documento a firma di 4 consiglieri comunali, si è formalmente aperta una crisi amministrativa che era già da tempo nei fatti. Una importante parte della maggioranza non solo critica la mancata collegialità delle decisioni prese, l’esautoramento delle prerogative spettanti ai consiglieri comunali, un “morboso ed esclusivo interesse” del sindaco per la propria visibilità sui social, ma arriva ad affermare che le decisioni riguardanti le sorti del nostro paese sono nelle mani di pochi fidati del sindaco, i quali vengono accontentati dal punto di vista politico. Quattro consiglieri chiedono pertanto un azzeramento della giunta e la nomina di nuovi assessori.
Il sindaco Crisetti di tutta risposta tace, prende tempo, non affronta i problemi, attua la politica dello struzzo, come se non amministrare fosse la normalità, come se nulla fosse successo.
Caro Sindaco i cittadini di San Giovanni Rotondo non si meritano tutto questo.
Come Rifondazione Comunista abbiamo più volte chiesto che fosse fatta chiarezza, che la cittadinanza fosse messa al corrente di cosa stesse succedendo, di quali fossero i reali motivi che impediscono ai sangiovannesi di avere una amministrazione che amministri, che risolva i problemi, che faccia funzionare gli uffici, che dia risposte ai bisogni reali dei cittadini.
Purtroppo invece si tira a campare, fino a quando si potrà, fino a quando per l’ennesima volta si andrà ad elezioni anticipate e ricominceranno le promesse vuote dei soliti candidati che si autogiustificheranno, che si ripresenteranno come se nulla fosse, che scaricheranno su altri le proprie inefficienze e le proprie responsabilità, facendo aumentare la disaffezione nei confronti della politica. L’importante, alla fine, è che vengano rieletti, che come in un perpetuo circolo siano loro a sedere nei banchi del Consiglio Comunale, sempre gli stessi, una volta in maggioranza, l’altra all’opposizione, l’importante è esserci.
Cari signori, se tenete alla nostra Città, evitateci questa lunga e lenta agonia.
Che si vada ad elezioni anticipate tanto, purtroppo, la strada è segnata.
Signor Sindaco, per una volta, non faccia il democristiano. Anziché subire, decida Lei:
“Le dimissioni presentate dal sindaco diventano efficaci ed irrevocabili trascorso il termine di venti giorni dalla loro presentazione al consiglio. In tal caso si procede allo scioglimento del rispettivo consiglio, con contestuale nomina di un commissario”.
Art.53 TUEL
Partito della Rifondazione Comunista Circolo Luigi Pinto