Dopo le denunce alla ex ASL FG/1 di inadempienze, carenze ed incompatibilità nelle strutture e nei servizi di San Giovanni Rotondo, Michele Cappucci, vice-segretario provinciale della FIALS, chiede verifiche su atti e delibere di fine anno
A poco meno di un mese dalla istituzione della nuova ASL provinciale fa già sentire la sua voce, ai nuovi vertici aziendali, Michele Cappucci, vice segretario territoriale del sindacato autonomo FIALS.
Nei mesi scorsi Cappucci oltre che nella sua veste di sindacalista, anche da dipendente ed utente dei servizi socio-assistenziali erogati sul territorio sangiovannese della ex ASL FG/1, denunciò pubblicamente una serie di inadempienze, carenze ed incompatibilità nelle strutture di erogazione dei servizi.
La denuncia partì dalla segnalazione dell’esistenza di barriere architettoniche che impedivano ed impediscono ancora l’accesso al consultorio familiare ed all’ambulatorio della sede ASL di piazza Europa; continuò portando a conoscenza la carenza di attrezzature nelle stanze destinate a poliambulatorio specialistico (ecografi, holter, strumentazioni odontoiatriche e dermatologiche). Ancora, Cappucci denunciò le condizioni dell’ex macello, luogo di lavoro destinato agli addetti del servizio veterinario; locali umidi ed insani inidonei ad accogliere attività lavorative. L’ultima denuncia, non per importanza, del vice-segretario della FIALS fu l’evidenziazione della coesistenza nello stesso stabile aziendale della ASL di corso Roma del Sert, della guardia medica, di alcuni uffici amministrativi ed addirittura dell’asilo nido comunale. Il solo accostamento e l’ubicazione di un servizio di assistenza ai tossicodipendenti coincidente con un asilo nido dà l’idea dell’assoluta incompatibilità, ai fini della sicurezza, della convivenza dei due servizi in quel luogo.
Ora Cappucci, si accennava, fa risentire la sua voce attraverso una nota inviata al commissario della nuova ASL di Foggia, Donato Troiano, al sub-commissario della ex ASL FG/1, Federico Iuppa, ed all’assessore regionale alle politiche della salute, Alberto Tedesco, con la quale chiede la verifica della legittimità delle deliberazioni adottate dalla vecchia dirigenza aziendale tra il 19 e 29 Dicembre 2006.
«Decine di atti deliberativi – ha dichiarato Cappucci – adottati in tutta fretta tra il 19 e 29 Dicembre 2006 denotano una assoluta discrezionalità che in molti casi prefigura non un’attenta amministrazione della cosa e del denaro pubblici ma piuttosto scelte rivolte a soddisfare interessi di singoli o peggio di clientele con grave danno per le non floride casse dell’Azienda ed in assoluto contrasto con le politiche di risanamento e di razionalizzazione della spesa sanitaria volute dalla Regione».
Le delibere per le quali Cappucci con meticolosità di estremi, oggetto e contenuti riferisce che di certo siano state assunte in periodo a dir poco sospetto e cioè quando già la Giunta Regionale aveva ampiamente e pubblicamente annunciato la manovra sulla sanità con il dimezzamento delle ASL.
«Ciò nonostante – ha continuato – la Direzione Generale in spregio alle più elementari regole della buona amministrazione e con disprezzo delle norme contrattuali ha proceduto a scelte assolutamente non urgenti, ad assunzioni, istituzione di nuovi incarichi dirigenziali, a passaggi di livello economico lasciando eredità alla nuova Azienda un insopportabile peso economico».
Con un solo colpo e a pochi giorni dallo scioglimento dell’ASL FG/1 – ha sottolineato il sindacalista – si è provveduto all’assunzione di ben 28 unità alcune delle quali assolutamente superflue; tutto ciò a discapito di tanti lavoratori rimasti penalizzati, per l’indisponibilità di risorse e dalla chiusura della direzione generale, a consentire lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi interni già espletati che avrebbe dato il giusto riconoscimento a quanti da anni svolgono mansioni superiori.
«Per tutte queste ragioni – ha concluso Cappucci – si chiede che venga effettuata una verifica attenta e ponderata degli atti deliberativi, tenendo conto delle violazioni delle norme contrattuali che impongono l’obbligo e la consultazione delle organizzazioni sindacali in molte delle materie oggetto delle suddette delibere, il cui inadempimento ne vizia la legittimità».
g.p.