Un euro per l’accoglienza nella città dell’accoglienza!
Chi l’ha detto che non bisogna credere ai fantasmi?
Io ci credo eccome!
Date retta a me, credeteci!
E state attenti, molto attenti!
Se percorrete in un senso o nell’altro il prolungamento di viale Aldo Moro, quando le luci del giorno sono ormai sepolte dietro l’orizzonte, i fantasmi sono in agguato.
Ora che entrerà in vigore l’ora legale non bisognerà aspettare più nemmeno tanto.
Superato il semaforo all’altezza di Valle Rossa si possono fare brutti incontri, molto ravvicinati, con la paura, quella vera.
Ti sei appena lasciato il paese alle spalle col suo traffico di mezzi e di persone, le sue luci ed i suoi rumori che entri in una periferia buia e desolata, nemmeno avessi già percorso chissà quanti chilometri.
Il buio ti avvolge oltre il flebile raggio degli anabbaglianti, e quando pensi di poter tranquillamente allungare verso la rotonda, ti ritrovi quasi sul parabrezza sagome umane che vagano nel bel mezzo della carreggiata.
Ti si spegne il fiato in gola.
Perdi un battito, sbarrando gli occhi, ed immediatamente dici ad alta voce, anche se sei solo:
<< Questi sono pazzi! >>
Gente che scende dal santuario verso gli alberghi, o che dagli stessi si porta verso il centro del paese, brancola nel buio più assoluto su di un ciglio esile e malmesso dove il marciapiede rimane un’utopia di progresso.
Quanti di noi hanno fatto questa terribile esperienza?
Quanti di noi hanno incontrato quei “fantasmi” che hanno fatto del nostro paese il centro del turismo religioso mondiale con tutte le positive conseguenze di cui la gran parte della cittadinanza, direttamente o indirettamente, si giova.
Chi sono allora i veri pazzi?
Chi i veri fantasmi?
Quella gente che per partecipare alle funzioni del santuario o per visitare la nostra “splendida città”, mette a rischio la propria esistenza, o chi ha la responsabilità primaria in questo paese di tutelare la salute dei suoi abitanti e dei tanti ospiti che l’hanno fatta diventare l’ombellico del mondo religioso?
Qui non si tratta nemmeno più di aspettare che ci scappi il morto. Ahimé!, il morto ci è già scappato, e sono diversi gli incidenti occorsi ai pellegrini in tali circostanze.
L’ultimo pochi giorni fa.
Cosa vogliamo ancora aspettare, cara San Giovanni Rotondo “Città dell’Accoglienza” ? (Come si evince dall’intestazione sulle buste lettera della casa comunale).
È questa la massima espressione dell’accoglienza che siamo in grado di offrire?
Certo, la politica riesce sempre a dare una risposta!
Ma io ho come l’impressione che oggi si stia specializzando molto di più nel trovare scuse!
Forse è arrivato il tempo di far capire alla nostra illustre classe politica che non ci sono più pecoroni da governare, ma gente attenta e partecipe, capace di leggere la realtà circostante e proporre anche soluzioni a problemi come questi.
Che ne direste di versare un euro?
Un euro per una vera accoglienza!
Un euro per la sistemazione di Via San Marco!
I numerosi albergatori lì presenti sono arrivati a tracciare i loro confini fin sulla strada. Evidentemente, loro che hanno fatto dell’accoglienza la loro professione vogliono accogliere i pellegrini appena scendono dall’autobus! Gente così contribuirà con somme anche maggiori!
Facciamo che un euro è il contributo minimo.
Diamo uno schiaffo morale a questa politica delle ombre!
Un paese migliore ce lo meritiamo tutti: viventi e fantasmi!
T.A.