LibriAmo… speciale Premio Strega Giovani, a cura di Renata Grifa
Milano non è mai pronta per la neve.
A Margherita sembrò di buon auspicio per il colloquio di Carlo.
Carlo la strinse, emanava lo stesso profumo da quando la conosceva, aveva il desiderio che fossero solo loro e aveva la certezza che solo loro non sarebbero mai stati.
Mia Margherita, glielo sussurrò nel silenzio di Concordia e lei afferrò un braccio e lo tenne forte.
È “Fedeltà” di Marco Missiroli ad aggiudicarsi il Premio Strega Giovani 2019, con 55 preferenze su 408; lo Strega Giovani, giunto alla sesta edizione, è assegnato da una giuria di circa quattrocento ragazze e ragazzi di età compresa tra i 16 e i 18 anni, che hanno letto i dodici libri semifinalisti, candidati al Premio Strega 2019, in formato elettronico e hanno votato per via telematica.
La premiazione del superfavorito della vigilia per il Premio Strega Giovani si è tenuta martedì 11 giugno nella Sala della Regina a Palazzo Montecitorio, a Roma.
Il 12 giugno, invece, è stata resa nota la cinquina dei romanzi finalisti per il 73° Premio Strega, e “Fedeltà” è nell’elenco dei libri più votati.
Il vincitore assoluto sarà annunciato il 4 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, sempre a Roma.
Sono felicissimo perchè è un romanzo che viene dalla parte nuova, quella del futuro dell’Italia, della lettura e della letteratura. Sono stupito perchè è un romanzo molto duro, di disillusioni e quindi significa che questa generazione ha già masticato la parte di disillusione che è del nostro tempo”.
Queste le prime parole del vincitore, parole di felicità ma anche di stupore per un romanzo che indaga i tormenti dell’animo umano e li pone al lettore in modo autentico, fino a farli sentire come fossero parte del proprio vissuto.
“Fedeltà” è la storia di Marco e Margherita. Sono una coppia dall’apparenza perfetta. Sono giovani, sono felici, eppure basterà il dubbio e mai la certezza che qualcosa tra loro possa non funzionare più perchè la loro unione possa avere il lasciapassare a quella che diventerà ossessione per lui e trasgressione per lei.
Sofia sarà solo un pretesto per quello che Carlo vorrebbe avere per sé, la giovinezza, il coraggio e la libertà di essere quello che non può più diventare. Così come Andrea diventerà per Margherita un diversivo che la distoglie dai suoi progetti di vita a due. Margherita ha il cuore malmesso, Andrea sarà per lei “come Churchill quando si prese un giorno di ferie durante la Seconda Guerra Mondiale” .
Tra le strade di una Milano che si snodano come in un racconto di Dino Buzzati e una Rimini che sembra una poesia, “Fedeltà” diventa un racconto in cui ciascuno, anche solo per un attimo, può dire che le ossessioni di Carlo, l’amore e la resistenza di Margherita, la spensieratezza di Sofia o le debolezze di Andrea sono in fondo anche le nostre. Tutti vorremmo poi una Anna che, tradita dalla vita e dai rimpianti, riesce ancora una volta a mettere gli affetti prima di se stessa, diventando quel filo che tiene unito ciò che alla fine della storia sarà veramente importante.
“… si era alzata dalla vasca con il petto nello scompiglio perchè anche lei era stata quelle lacrime. Chi non lo è stato? I matrimoni possono essere antipatici.
Sbirciò il genero, Carlo era un ragazzo che non sapeva condurre le danze. In settant’anni aveva imparato a riconsocerli, quelli che ci riescono e quelli che non ci riescono. Lui era dei secondi.”
Sono pagine reali che scorrono con una forza narrativa quasi magica e testimoniano una scrittura certamente più matura rispetto al precedente romanzo dello stesso autore,una scrittura quasi perfetta e un punto di vista narrativo che dall’alto entra in punta di piedi nella vita dei personaggi, intrecciandoli tra loro ma mai confondendoli.
Missiroli apre le stanze private dei suoi personaggi e li porta in scena nudi e crudi, ma indubbiamente veri.
È un romanzo che racconta il crollo dell’uomo moderno, degli equilibri che si assestano giorno dopo giorno e della loro immanente fragilità.
È un romanzo che racconta che a volte per restare fedeli ai sentimenti e alle emozioni finiamo per restare infedeli nient’altro che a noi stessi.