“Giornata internazionale per l’eliminazione della
violenza contro le donne”
L’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la “Giornata internazionale per l’eliminazione
della violenza contro le donne”. Data scelta nel ricordo di quanto avvenne nella stessa giornata del 1960: le tre sorelle Mirabal furono uccise per essersi opposte alla
dittatura di Trujillo nella Repubblica Dominicana.
La violenza
sulle donne è quasi un argomento tabù in questo nostro civilizzato paese.
Nonostante
l’emancipazione, i pari diritti e le pari opportunità la donna resta sempre un
essere "inferiore". In Italia sono più di 6 milioni le donne costrette
all’umiliazione fisica e psicologica. Il 90% di queste
umiliazioni vengono inflitte tra le mura domestiche e restano senza voce, perché
non è facile e nemmeno "accettabile" mettersi contro un marito, un
padre o un fratello. Uomini che non
accettano di sentirsi dire "no" e allora insultano, privano,
picchiano e alla fine uccidono anche.
Sono 127 le
donne uccise in Italia dall’inizio dell’anno, l’ultima è Marianna Ricciardi, 35
anni, uccisa nella propria casa dall’amante. Uomini
giustificati da culture, usi e costumi religiosi e da leggi.In Italia non
esistono leggi adatte a garantire la tutela della donna e quindi si preferisce
tacere, per paura e vergogna.
Anche la
dipendenza economica gioca un ruolo fondamentale: molte donne non potendosi garantire un autosufficienza per se stesse e per
i figli, subiscono e tacciono.
Purtroppo il
fenomeno non ha la visibilità che merita, la violenza sulle donne in
televisione e nei media in genere scivola via in sordina, come in sordina passa
anche l’indignazione verso un ex-rappresentante istituzionale del nostro Paese che manipola l’immagine e la dignità
delle donne.
MPC