Quattro giorni di confronti politici, musica e gastronomia
Le difficoltà, le paure, le precauzioni necessarie, il piano di sicurezza e quello Covid, non hanno fermato i militanti del Partito della sezione di Rifondazione Comunista di San Giovanni Rotondo, che anche quest’anno sono riusciti ad organizzare la Festa di Liberazione, un evento ormai divenuto storico per la nostra città.
Il tema di questa 26ª edizione sarà legato a due avvenimenti di grande attualità: l’internazionalismo cubano e la necessità di combattere ogni forma di razzismo.
«In piena epidemia, Cuba ha inviato centinaia di medici e infermieri in giro per il mondo e diverse decine in Italia che hanno svolto uno straordinario lavoro a Crema, Bergamo e Torino. – spiegano dal Circolo “Luigi Pinto”, motivando il motivo di questa scelta – Il cosiddetto terzo mondo che aiuta il primo mondo e lo fa con quello che ha da offrire: assistenza sanitaria e personale altamente specializzato. “Cuba esporta medici, non bombe” è questa la lezione di Fidel Castro che il popolo cubano continua a seguire».
«Mandela rappresenta il simbolo dell’apartheid, della segregazione razziale operata fino agli anni 90 in Sud Africa con la complicità e il silenzio dei Paesi occidentali. – continuano – Purtroppo ancora oggi assistiamo ad episodi a sfondo razziale soprattutto nei paesi “ricchi e democratici”. È solo di poche settimane fa l’ennesimo episodio di violenza della polizia americana nei confronti di un afroamericano, George Floyd, morto per asfissia mentre veniva violentemente bloccato con la testa sull’asfalto».
La quattro giorni della festa “rossa” renderà omaggio a due giganti del secolo scorso: Fidel Castro e Nelson Mandela, due figure che si sono battute per l’emancipazione dei popoli del Sud del mondo, contro il razzismo, l’imperialismo e il neocolonialismo.
La Festa di Liberazione si svolgerà nel cortile dell’Istituto Melchionda a partire da giovedì 30 luglio per concludersi domenica 2 agosto, nel rispetto delle norme previste per far fronte all’emergenza Covid-19.
«La Festa di Liberazione raggiunge l’invidiabile soglia delle 26 primavere ed è l’unica festa politica da molti anni a questa parte. – scrivono gli organizzatori – Anche quest’anno vedrà l’esibizione di artisti locali e non, dibattiti sui principali temi politici (elezioni regionali in primis), la consueta e sempre apprezzata gastronomia, birra alla spina e cocktails. Daremo spazio alle associazioni di volontariato e a quelle che si battono per i diritti, cercheremo di organizzare una festa di popolo nella quale ciascuno possa sentirsi a proprio agio facendo una chiacchierata e ascoltando buona musica».