I giovani al centro del nuovo progetto calcistico
La nuova stagione calcistica è partita con il botto per il San Giovanni. Nuova denominazione sociale (ACD e non più AC), nuovi volti e tanto entusiasmo per ripartire dalle macerie delle ultime due stagioni, culminate con due retrocessioni consecutive. dalla Promozione alla 2nda.
Gialloblù a punteggio pieno dopo due giornate frutto delle belle e convincenti vittorie contro Atletico Carapelle e Sannicandro. Si è ripartiti da zero dunque con un progetto solido e si spera di lunga durata sotto l’egida del nuovo mister Francesco La Torre che, coadiuvato da Marco Martino, ha iniziato un nuovo percorso per far rinascere il calcio nella nostra città.
“Abbiamo voluto ripartire dai giovani perchè sono il futuro e la nostra unica speranza in un calcio sempre più povero e privo di veri investimenti“, ha ribadito il Presidente Giuseppe Cocomazzi che anche quest’anno ha garantito l’iscrizione al campionato. “Valorizzare i giovani è l’unica strada per poter proseguire il nostro commino in questo sport. Abbiamo corso un rischio, si sa quando si lavora coi giovani serve pazienza, devono crescere e per questo ci siamo affidati all’esperienza di Francesco La Torre, uno che ha sempre lavorato coi giovani ed è sempre stato apprezzato per il suo lavoro. Con l’aiuto di qualche ‘vecchietto’ sta nascendo un bel gruppo, i ragazzi lavorano e si applicano con grande sacrificio e senso di appartenenza alla maglia”.
Il calcio rischiava di scomparire a San Giovanni: tanti i problemi di natura economica e logistica. “Il pallone nel nostro paese non poteva morire così – continua il patron -. San Giovanni merita bel altri palcoscenici. Dopo i momenti di gloria arrivano anche quelli difficili. Abbiamo trovato la forza di ripartire con uno staff nuovo, con 25 giocatori giovani e di valore. Tante facce nuove ai quali si aggiungono l’esperienza di Francesco Pasqua, Maurizio Di Vito, Nicola Zorretti e Giuseppe Gemma che aiuteranno il resto del gruppo a crescere. Abbiamo una rosa composta per la maggior parte da ragazzi delle classi ’95, ’96, 97′ e ’98 con qualche ’92, ’93 e ’94. Le basi per far bene ci sono ora ci aspettiamo la risposta da parte della città e delle istituzioni. Bisogna tornare allo stadio e tifare questi ragazzi perchè lo meritano. Il San Giovanni scende in campo con la maglia di questo paese e rappresenta orgogliosamente la nostra città. Nessuno gioca per se stesso, giochiamo per tenere alta la bandiera della nostra San Giovanni Rotondo“, conclude Cocomazzi.
Certo è che per far tornare la gente allo stadio bisogna risolvere l’annoso problema dell’agibilità, che da due anni impedisce al pubblico di accedere all’impianto ‘Antonio Massa’. Serve uno sforzo di buon senso da parte delle istituzioni, che dimostrino una volta per tutte di volere il bene della nostra città.