“Per le opportune conoscenze e nel rispetto della LEGGE”
Il sistema delle autonomie locali designato dal legislatore si configura, come un sistema di poteri divisi in cui il sindaco (insieme alla giunta) riveste il ruolo di organo di governo, con competenza generale residuale, mentre il Consiglio comunale quello di organo di indirizzo e di controllo, con competenze specifiche.
La figura del Presidente del Consiglio comunale nasce proprio per evitare che il Sindaco, oggetto del controllo, fosse il soggetto preposto a regolare il funzionamento del Consiglio, organo controllore.
La sua funzione, dunque, risulta neutrale in quanto, non solo non necessita di alcuna maggioranza strettamente politica ma soprattutto perché, non è strumentale all’attuazione di alcun indirizzo politico, bensì al corretto funzionamento dell’istituzione. La figura del Presidente del Consiglio comunale abbia natura istituzionale e non politico-fiduciaria.
In primo luogo, l’art 39 T.U.E.L. prevede che, salvo diversa disposizione dello statuto, nei comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, le funzioni vicarie di Presidente del Consiglio sono esercitate dal consigliere anziano. In base a tale norma, quindi, nel caso di impedimento, vacanza o assenza del Presidente del Consiglio le sue funzioni possono essere esercitate dal consigliere anziano che (exart. 40 T.U.E.L.) è il consigliere che ha ottenuto il maggior numero individuale di voti (con esclusione del sindaco neoeletto e dei candidati alla carica di sindaco). Come evidenziato dalla dottrina, il consigliere anziano, pur potendo essere un membro della maggioranza, nel nostro caso è un esponente dell’opposizione. Le funzioni (vicarie) di Presidente del Consiglio possono, dunque, essere esercitate da un soggetto che non è espressione della maggioranza senza che questa circostanza leda l’autonomia, l’indipendenza o, anche, la semplice funzionalità del Consiglio comunale in quanto, appunto, tali funzioni, sono istituzionali e non politiche.
Il Presidente ha il compito di garantire il corretto svolgimento dei lavori del Consiglio ponendosi in una posizione di primus inter pares fra i consiglieri comunali (dalle cui fila viene eletto) al fine di dirigere e coordinare il lavoro degli altri componenti del collegio. Il suo, pertanto, è un ruolo istituzionale dovendosi svolgere in completa autonomia, non solo dai partiti politici e dai gruppi consiliari ma anche e soprattutto, dal sindaco e dalla giunta.
Il Consiglio comunale, infatti, ha la funzione di indirizzo e di controllo (art. 42 T.U.E.L.) dell’operato del Sindaco e della Giunta dalla quale si differenzia, in quanto sono presenti maggioranza e minoranza e nel cui seno (quindi) si deve equilibrare l’esercizio di due distinti diritti: quello della maggioranza all’attuazione dell’indirizzo politico e quello della minoranza a rappresentare e svolgere la propria opposizione.
In conclusione è più che chiaro che nell’ordinamento Italiano non esiste la figura del Presidente del Consiglio di Maggioranza.
Tanto si doveva.
Mauro Cappucci
Presidente del Consiglio Comunale