“E’ stato il rifondatore della Casa Sollievo”
Dopo otto anni circa di presidenza di Mons. Oreste Vighetti, nel gennaio 1978, il cardinale Villot, Segretario di Stato del Vaticano, nomina come Delegato Speciale della Casa Sollievo della Sofferenza, Mons. Riccardo Ruotolo. Per noi Sangiovannesi era un illustre sconosciuto, ma all’interno della Chiesa era conosciuto e stimato per la sua formazione teologica, giuridica (laurea in Giurisprudenza e in diritto Canonico) e manageriale. La nomina della Segreteria di Stato, era a tempo determinato: sei mesi per verificare le condizioni economiche e sanitarie dell’Ospedale di Padre Pio. Un mandato esplorativo per verificare se chiudere o meno l’Ospedale. Mons. Ruotolo, mettendo a frutto le sue grosse doti di sacerdote capace e dinamico, non perse tempo e preparò immediatamente un Piano di Rientro, che presentò a Roma solo dopo pochi mesi.
Diceva: <Avevo un mandato per chiudere l’Ospedale, ma dopo che ho letto il discorso, pronunciato da Padre Pio il 5 maggio 1956, giorno della sua inaugurazione, mi resi conto che Padre Pio aveva indicato un percorso chiaro e innovativo che se attuato, avrebbe fatto della Casa Sollievo della Sofferenza uno dei migliori Ospedali d’Italia. Mi misi subito a lavoro, portandomi dentro il rammarico di non aver conosciuto personalmente questo Gigante di Santità. Solo un Santo poteva fondare un Ospedale e indicare per il futuro un programma così chiaro.> Così dal 1978 fino al 2002, anno del suo pensionamento, l’Ospedale si sviluppò in una maniera impensabile. I primi lavori di ampliamento videro l’apertura dell’Oculistica, a cui seguì nel 1979 la Nefrologia con annessa l’Emodialisi e la Dermatologia. Fu l’inizio di una lunga serie di ampliamenti: la Rianimazione nel 1980, il primo Poliambulatorio nel 1981, sempre lo stesso anno la Farmacia, nel 1984 Medicina Nucleare, Radioterapia Istologia Patologica e ampliamenti di Dermatologia, Ostetricia e Pediatria, il 1991 fu un anno di particolare grazia, infatti nel maggio furono inaugurati la Neurochirurgia, la Neurologia, l’ampliamento delle sale operatorie, la Rianimazione 2, l’Urologia, l’Endocrinologia, sempre lo stesso mese fu inaugurata la Casa di Riposo e nel luglio dello stesso anno fu riconosciuta la qualifica di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. Si continuò così fino al 2002, quando fu inaugurato il Poliambulatorio Giovanni Paolo II. Mons.
Ruotolo ereditò la guida dell’Ospedale quando questi aveva 300 posti letto, 800 dipendenti e alcuni reparti essenziali.
Lasciò l’Ospedale con più di 1000 posti letto, più di 2500 dipendenti e completo di tutti i reparti. Nonostante questa attività meravigliosa, quando qualcuno gli voleva riconoscere dei giusti meriti, rispondeva: < Tutte le opere realizzate in questi anni sono state compiute soprattutto per la generosità operosa dei devoti di Padre Pio, ispirati certamente dalla Divina Provvidenza>. Parafrasando quello che diceva Padre Pio: < l’Opera non è mia, ma è Opera della Provvidenza>. Ho frequentato Mons. Ruotolo negli anni in cui sono stato prima Assessore Comunale e poi Sindaco. Mi sono trovato di fronte un interlocutore autorevole e competente, molto attento, non solo delle questioni che riguardavano l’Ospedale, ma anche di quelle che riguardavano la nostra Città. Quando fissavamo l’appuntamento diceva: <Vediamoci per alcuni minuti> in realtà durante l’incontro si parlava di tutto. Il tempo trascorreva così veloce, spaziando su molti settori, tanto che un giorno parlammo per ben due ore. Ascoltava, suggeriva, sosteneva e aiutava. Uscivo dal colloquio arricchito e con tanta voglia di lavorare così come lui faceva.
L’ho visto abbattuto nel 1993 quando a causa di una denuncia dovette subire un processo. Gli chiesi in quella circostanza: < Monsignore, è arrabbiato?>. Rispose: <Non arrabbiato, deluso. Non mi sarei mai aspettato di ricevere una denuncia per aver realizzato un Ospedale>. Fu assolto con formula piena, per non aver commesso il fatto. Ma fu per lui un momento particolarmente difficile. Soffrì tanto. Per San Giovanni Rotondo fu una brutta pagina, che in parte fu cancellata quando nel maggio del 2002 gli fu conferita la Cittadinanza Onoraria. O a, per essere cancellata definitivamente, è giusto che la Città gli dedichi un’opera pubblica. Certo Mons. Ruotolo nei suoi venticinque anni di attività, come Presidente della più grande opera di Padre Pio, ha potuto anche commettere degli errori, che ora sono ascrivibili all’immensa bontà di Dio. Ma una denuncia penale questa proprio non la meritava.
L’ho incontrato l’ultima volta in occasione degli auguri del Santo Natale. Lucido, sensibile, ancora con tanta, tanta voglia di dare il suo contributo alla nostra Città.
E’ vero, noi Sangiovannesi tutte le sere dovremmo recitare una preghiera per ringraziare il Signore per averci donato Padre Pio. Ma ritengo che dovremmo anche ringraziare il Signore per averci donato Mons. Riccardo Ruotolo, vero Rifondatore della Casa Sollievo della Sofferenza.
Gaetano Cusenza