Il capogruppo consiliare Antonio Santoro sulla questione del mantenimento degli uffici
Come è noto il decreto legislativo n.156/2012 prevede che entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione sul bollettino ufficiale delle apposite tabelle ivi previste, gli enti locali interessati possano richiedere il mantenimento degli uffici del giudice di pace soppressi, onerandosi delle spese di funzionamento comprese quelle del personale amministrativo e ausiliario.
Detta richiesta deve essere formalizzata con apposita istanza provvista di idonea documentazione da inoltrare, agli uffici competenti, entro e non oltre il termine di decadenza del 29 aprile 2013.
Ad oggi, purtroppo, il Comune di San Giovanni Rotondo, e per esso il sindaco ing. Luigi Pompilio, non ha ancora inteso predisporre gli adempimenti necessari finalizzati a garantire la permanenza di questo importante servizio nel nostro paese.
Tali esitazioni e indecisioni, forse da addebitare alle continue vicissitudini e difficoltà della barcollante amministrazione, espongono la città di San Giovanni Rotondo a un rischio da scongiurare, palesando – semmai ce ne fosse ancora bisogno – la totale mancanza di un progetto amministrativo, oltre che di lungimiranza politica, della compagine di centrodestra.
E’ bene rimarcare la funzionalità e l’utilità che riveste l’Ufficio del Giudice di Pace nell’amministrazione della giustizia, poiché è il servizio giudiziario atto a garantire la tutela dei più elementari diritti dei cittadini.
Tutela e salvaguardia dei diritti che i cittadini di San Giovanni Rotondo, di San Marco in Lamis e di Rignano, nella denegata ipotesi di soppressione del nostro presidio giudiziario, dovrebbero andare ad invocare nella città di Foggia, sede del Giudice di Pace non interessata alla cancellazione.
Le difficoltà per i cittadini sarebbero enormi e gravose, anche al cospetto della particolarità della competenza ricadente in capo a detti giudici onorari.
Difatti, anche per piccole questioni giudiziarie, gli abitanti del nostro circondario si vedrebbero costretti, loro malgrado e non senza disagi, a raggiungere la città capoluogo di provincia per la tutela delle proprie ragioni.
Di qui l’importanza strategica dell’Ufficio del Giudice di Pace che, oltre a garantire al nostro territorio un servizio utile e indefettibile, è presidio di giustizia che dà lustro e prestigio alla città.
Non è più ora di sotterfugi e perdite di tempo, il Sindaco dimostri con i fatti e con elementi tangibili cosa vuole fare di San Giovanni Rotondo e delle sue istituzioni.
Al cospetto di tanto il Partito Democratico – da sempre dalla parte della Città e dei cittadini – invita l’ing. Luigi Pompilio ad assumere, senza ulteriore indugio e di concerto con i Sindaci del circondario, tutte le iniziative necessarie atte a garantire la permanenze nel nostro paese dell’Ufficio del Giudice di Pace.
Antonio Santoro
Capogruppo del PD in Consiglio comunale