È’ la dura presa di posizione assunta dalla Conferenza episcopale con l’avallo del Vaticano in risposta alla fuga dei cattolici tedeschi dal pagamento del contributo.
La carità, si sa, è una delle virtù teologali e così affidandosi a questo dogma la chiesa tedesca ha pensato che chi non dona non merita di appartenere alla comunità. Chi decide di uscire dalla comunità per non versare l’8 per mille alla Chiesa non è più cattolico e non può avere accesso ai sacramenti, compreso il funerale religioso. E’ la dura presa di posizione assunta dalla Conferenza episcopale della Germania con l’avallo del Vaticano in risposta alla fuga dei cattolici tedeschi dal pagamento del contributo.
A partire da lunedì prossimo chiunque dichiarerà la sua uscita dalla comunità ecclesiastica di appartenenza, risparmiandosi così il pagamento dell’8 per mille, si porrà al di fuori della Chiesa cattolica. Nel documento reso noto a Berlino si sottolinea che l’uscita formale dalla Chiesa costituisce “una grave mancanza nei riguardi della comunità ecclesiale”.
“Chi per qualunque motivo dichiara davanti all’autorità civile la propria uscita dalla Chiesa”, è scritto nel documento, “viene meno all’obbligo di appartenenza alla comunità ecclesiastica e a quello di consentire alla Chiesa con il suo contributo finanziario di assolvere alle proprie mansioni”.
Chi non paga l’8 per mille non verrà più considerato cattolico e non potrà dunque più avere accesso ai sacramenti, come la confessione, l’eucarestia, né potrà più essere padrino di battesimo. In caso di morte, poi, gli verrà negato il funerale religioso, anche se non verrà automaticamente scomunicato. Con questa misura la Chiesa cattolica cerca di arginare il crescente rifiuto di contribuire al suo sostentamento, ai quali basta una semplice dichiarazione alla cancelleria di un tribunale per essere esentati dal pagamento.
Negli ultimi tempi il fenomeno ha assunto grazie alla crisi una dimensione sempre più considerevole, anche per i credenti di fede evangelica, che per risparmiare decidono di uscire dalla Chiesa di appartenenza. Finora le conseguenze sul piano ecclesiastico erano praticamente nulle, mentre adesso chi esce si vedrà rifiutare ogni tipo di sacramento. Dal 1990 in poi oltre 100mila tedeschi all’anno hanno voltato le spalle alla Chiesa cattolica, mentre nel 2011 è stato toccato il record di 126.488 autoesclusioni. Per tentare di arginare il fenomeno la Chiesa cattolica intende agire in futuro anche in maniera attiva, inviando a chiunque ha dichiarato al tribunale la propria uscita una lettera di invito a parlarne con il proprio parroco. Nel colloquio si cercherà di convincere l’eventuale pecorella smarrita a ripensarci e a tornare all’ovile.