Il 17 maggio è la giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia
La prima giornata mondiale contro l’omosessualità ha avuto luogo nel 2005 ma l’ufficialità di questa ricorrenza è stata decretata nel 2007, dopo che alcune autorità polacche ebbero parole di forte odio contro le comunità LGBT. Fu proprio allora che l’Europa sentì il bisogno di istituire una giornata per sensibilizzare il tema, condannare ogni forma di discriminazione ed invitare tutti i Paesi membri a creare leggi apposite per tutelare i diritti delle coppie omosessuali.
L’ideatore di tale giornata è uno scrittore originario della Martinica Louis-Georges Tin, da sempre attivista contro l’omofobia e il razzismo.
Solo in Italia nel 2012 ci sono state sette persone uccise per le loro inclinazioni sessuali e già 3 nel 2013. Per non parlare dei suicidi a cui ogni anno siamo costretti ad assistere causati dall’esasperazione di chi si sente diverso e mal sopporta l’essere additato come malato, strano, deviato, pervertito.
Le religioni hanno approcci differenti a seconda dei casi verso l’omosessualità: se infatti per alcune religioni ci si limita ad una condanna morale in altre le cose sono ben diverse.
I rapporti omosessuali portano ufficialmente alla pena di morte in sette nazioni islamiche: Arabia Saudita, Iran, Mauritania, Sudan, Somalia, Somaliland eYemen. Molte organizzazioni internazionali per i diritti umanitari, come Human Rights Watch e Amnesty International, denunciano la pericolosità tali leggi. Dal 1994 la commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite ha dichiarato che leggi di questo genere violano i diritti garantiti dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e dal patto internazionale sui diritti civili e politici.
Secondo l’Agenzia per i diritti Fondamentali (FRA) dell’Unione Europea l’omofobia nel 2009 danneggia la salute e la carriera di quasi 4 milioni di persone in Europa e l’Italia è il paese dell’Unione Europea con il maggior tasso di omofobia sociale, politica ed istituzionale.
Inutile dire che, l’omofobia è una delle più basse forme di ghettizzazione e discriminazione sociale e che è davvero aberrante il solo pensare che nel 2013 dobbiamo ancora ricordare al mondo intero che l’omosessualità NON E’ UNA MALATTIA e non c’è nulla di sbagliato in chi sceglie di amare una persona del suo stesso sesso. Fa riflettere quanto il progresso scientifico e l’evoluzione umana trovino a volte nei limiti mentali la forma peggiore di barriera al progresso.
Ma purtroppo, ancora oggi, Albert Einstein troverebbe terreno fertile al mondo per la sua famosa frase: “E’ più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”.
Cambiamo il nostro mondo e cambieremo il mondo intero.
Mariapia Carruozzi